Mont’e Prama, i Giganti torneranno a casa

Mont’e Prama, i Giganti torneranno a casa

Arrivano due milioni di fondi Fas per ampliare il museo di Cabras che ospiterà 35 statue, altre tre andranno a Cagliari




di Giampaolo Meloni
Fra tre anni il Museo cittadino ospiterà 35 dei 38 Giganti di Mont ’e Prama finora scoperti. Le altre tre statue saranno ospitate dal Museo nazionale di Cagliari (l’ex Museo Regio restaurato) in compagnia di un modello nuragico, anche questo proveniente dagli scavi dell’area archeologica di Cabras. Mentre il sito di Li Punti a Sassari, sarà la postazione deputata alla cura dei reperti (a beneficio anche di tutta l’archeologia sarda) con la sede della scuola di alta formazione per il restauro. Con grande soddisfazione del sindaco Cristiano Carrus. Nasce così il “Sistema per Mont ’e Prama”, ossia «una modalità innovativa per valorizzare questo patrimonio attraverso la fruibilità di più sedi espositive», come ama dire la direttrice dei Beni culturali per la Sardegna Anna Loi. «Non due mezze raccolte ma due esposizioni complete, ciascuna delle quali esprime e racconta differenti punti di vista della vicenda archeologica ma in un profilo unitario», spiega Alessandro Usai, archeologo dirigente della Soprintendenza dei Beni archeologici.
La certezza di dare casa alle statue nelle forme previste dal Protocollo d’intesa fra Regione, ministero e Comune messo a punto lo scorso 12 dicembre, nasce dal finanziamento di due milioni finalmente deliberato dal Cipe e assegnato alla Sardegna con i fondi Fas (Fondo per la coesione e sviluppo).
«Disponibilità sicura – garantisce l’assessore regionale della Cultura Sergio Milia, che aveva proposto la delibera al Comitato interministeriale lo scorso luglio – che ci permette di valorizzare questo patrimonio in stretta relazione con il turismo e l’identità. Un percorso non localistico ma una scelta ponderata decisa sulla base delle richieste arrivate da tutta l’isola. Un impegno che nasce e cresce con una visione regionale dei beni culturali».
Il 4 dicembre è stata istituita quella che nelle dinamiche della burocrazia prende il nome di “Cabina di regia”, l’organismo tecnico-istituzionale che dovrà governare l’operazione, con supervisione della Regione che coordinerà gli enti impegnati. La gestione è affidata all’ingegnere Casti, direttore generale dell’assessorato regionale della Cultura. I due milioni saranno destinati per un milione e 350mila euro all’ampliamento del Museo civico (assegnati al Comune), 50mila al progetto scientifico-culturale di musealizzazione (alla Soprintendenza), 200mila alla progettazione e allestimento del museo (Beni culturali e Soprintendenza), 50mila per il piano di gestione (in capo alla Regione in collaborazione con il ministero), 350mila per il piano di comunicazione e promozione internazionale (anche questi gestitri dalla Regione). Nei tre anni di passaggio, sette statue saranno ospitate nell’attuale struttura museale di Cabras (il trasferimento sarà lungo e costoso).
In primavera partirà un’altra campagna di scavi a Tharros, con un altro finanziamento già certo di 800mila euro: alla ricerca del tempio e di altre statue.

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