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relazione sui sequestri di persona a scopo di estorsione
(Relatore: senatore Pardini)
PARTE SECONDA

 

i sequestri dei nomadi-giostrai

 

Ancora nell'ambito della criminalità comune rientrano i sequestri organizzati da bande di nomadi esercitanti l'attività di giostrai i quali hanno operato prevalentemente in Lombardia, Emilia-Romagna e soprattutto Veneto. Le bande furono particolarmente attive tra il 1975 e il 1983 quando furono portati a compimento numerosi sequestri o tentati sequestri di persona. Gli autori erano in gran parte persone appartenenti al mondo dei nomadi "sinti" che esercitavano l'attività di giostrai e che in ragione della loro professione si spostavano di frequente da una loca lità all'altra. Furono accertati collegamenti vari con la banda di Renato Vallanzasca operante a Milano, con il clan veneto di Gabrielli, con la banda del "piovese", che aveva come capo Felice Maniero e che si interessava del riciclaggio del denaro.
(Su tutti questi sequestri si veda Tribunale di Venezia (presidente I. N. Salvarani), sentenza nella causa contro Adami Alessandro + 35, l995; Tribunale di Venezia (presidente I. N. Salvarani), Sentenza nella causa contro Avesani Umberto + 21, 1995; Corte di assise di Venezia
(presidente G. Camparlato, giudice estensore S. Manduzio), Sentenza a carico di Alonzo Mattia + altri, 1993).
La struttura organizzativa prevedeva una gerarchia interna, una di visione di compiti - ripartiti in compartimenti stagni denominati "batterie", - tra gli ideatori dei sequestri, i telefonisti, gli autori materiali e i carcerieri. Secondo l'allora giudice istruttore presso il tribunale di Venezia Francesco Saverio Pavone il grado di segretezza era tale che "i se questratori consegnavano le vittime ai carcerieri in un luogo stabilito in precedenza tutti travisati e non in grado di riconoscersi reciprocamente".
Tribunale di Venezia (giudice istruttore F. S. Pavone), Mandato di cattura contro Gabrielli Otello + 28, 1987.
Per quanto organizzati fossero, non mancarono episodi che dimostravano una scarsa professionalità degli autori dei sequestri. Il 15 dicembre 1977 a San Donato Milanese veniva sequestrato Luigi Rossi. Dopo tre giorni veniva liberato a Marghera senza alcun pagamento del riscatto poiché le informazioni date dal basista informatore sulla consistenza economica della vittima si erano rivelate errate. Altri due sequestri - il 17 gennaio 1978 a Cesana Brianza e 1'8 gennaio 1981 a Gonzaga - fallirono per la pronta reazione delle vittime designate, Dante Mauri e Umberto Gandellini. Errori e improvvisazioni furono alla base del ritrovamento, il 18 agosto 1975, del cadavere carbonizzato di Gianfranco Lovati Cottini, morto per asfissia.
Tribunale di Venezia (giudice istruttore F. S. Pavone), Mandato di cattura contro Bergamasco Giovanni + 43, 1993.
La cattura e la successiva condanna dei principali organizzatori ha determinato la fine dei sequestri da parte di queste bande.
Si può dire che il sequestro ad opera dei nomadi-giostrai è un ciclo oramai concluso.