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relazione sui sequestri di persona a scopo di estorsione
(Relatore: senatore Pardini)
PARTE QUINTA

il ruolo dello Stato nel sequestro
di Alessandra Sgarella

 

Il ruolo dello Stato nelle trattative per il rilascio dell'ostaggio è stato oggetto di approfondito dibattito all'indomani della liberazione della signora Sgarella, avvenuto, secondo le dichiarazioni dei magistrati milanesi che seguono il caso, senza pagamento del riscatto, ma per intervento di un personaggio legato agli ambienti della malavita calabrese, dove è maturato e si è consumato il sequestro della signora milanese.
Il dottor Minale e il dottor Nobili, nella audizione con l'Ufficio di Presidenza della Commissione, congiuntamente al Comitato per i sequestri, hanno dichiarato che tutte le fasi delle indagini risultano agli atti e sarà possibile una loro verifica nel momento in cui saranno resi pubblici.
Per evidenti ad apprezzabili ragioni di cautela - dal momento che le indagini non sono state ancora concluse - i magistrati non hanno inteso rivelare né il nome dell'avvocato né quello del suo assistito, e in particolare se il personaggio che tramite l'avvocato ha preso contatti con il dottor Nobili facesse parte o meno dell'organizzazione dei sequestratori, eventualità che allo stato attuale dei fatti non è neppure del tutto esclusa.
Ciò non ha permesso al Comitato di farsi un'idea completa dell'intera vicenda e di valutare pienamente se la decisione di quel sequestro sia stata frutto di una iniziativa isolata dei criminali oppure conseguenza di un mutamento della decisione adottata dalla 'ndrangheta nel 1991 di abbandonare i sequestri di persona. In altra parte della relazione abbiamo affrontato questo caso specifico e questo aspetto, che tanto ha fatto discutere il Paese.