Honduras ❙ Si spacciano per giornalisti televisivi  per passare il confine: tutti arrestati

Honduras ❙ Si spacciano per giornalisti televisivi per passare il confine: tutti arrestati

Il capo team dei falsi cronisti di Televisa era una donna. Nelle borse nascondevano 7 milioni di dollari


WASHINGTON – Li hanno fermati il 22 agosto al posto di frontiera di Las Manos. Diciotto presunti messicani a bordo di sei furgoni con le insegne di Televisa, famosa catena tv. Volevano entrare dall’Honduras in Nicaragua per raggiungere Managua ma i passaporti di un paio di loro hanno destato sospetti e i doganieri hanno condotto controlli più attenti. Un documento è così risultato falso mentre all’interno dei pullmini, nascosti nelle borse dei “giornalisti”, c’erano almeno 7 milioni di dollari. A quel punto la polizia ha arrestato il gruppo, poi ha avviato contatti con l’Interpol.
LA DONNA CAPO – Dopo le prime verifiche è risultato che i fermati non avevano alcun legame con Televisa. E’ dunque possibile che abbiano “clonato” i veicoli: una tattica spesso usata dai narcos. Poi è emerso che tra i fermati c’era un poliziotto messicano mentre a guidare lo strano team era una donna, identificata – per ora – come Raquel Alatorre. Con in mano questi elementi (e in attesa di altri attraverso la collaborazione internazionale) le autorità giudiziarie hanno accusato gli stranieri di riciclaggio. Gli investigatori locali non escludono che gli arrestati volessero usare come copertura il processo a Managua contro la narco-gang dei “Los Charros”. Si sarebbero trattenuti qualche giorno nella capitale seguendo l’udienza preliminare per poi proseguire verso il Costa Rica dove probabilmente li attendevano dei complici per chiudere un “contratto”.

LO SNODO DELLA DROGA – Il Nicaragua è diventato da tempo uno snodo per i traffici di stupefacenti. Nel paese hanno creato basi diverse organizzazioni che agiscono in collegamento con i cartelli della droga. Dal Messico alla Colombia. E il caso dei “Los Charros” è solo il caso più noto. Molti membri della banda sono stati arrestati dopo l’omicidio del famoso cantante argentino Facundo Cabral, assassinato in Guatemala nel luglio 2011. L’artista è caduto in un agguato mentre era in auto con l’uomo d’affari nicaraguense Henry Farina, vero obiettivo dell’attacco. Le indagini hanno scoperto che quest’ultimo era parte integrante dei Los Charros insieme ai quali importava coca dal Costa Rica o riciclava. Un network legato ad altre due formazioni narcos, i colombiani Los Fresas e i messicani de La Familia Michoacana.

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