Entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge sul commissariamento delle Province sarà abrogato con legge costituzionale l’articolo 43 dello Statuto che prevede che le province di Cagliari, Nuoro e Sassari conservino l’attuale struttura di enti territoriali. L’ha deciso il Consiglio regionale bocciando un emendamento al secondo comma dell’articolo 10.
L’emendamento prevedeva infatti che le attuali amministrazioni provinciali e i rispettivi organi eletti potessero esercitare le funzioni sino a conclusione del mandato, svolgendo, di fatto un’attività commissariale per predisporre tutti gli atti contabili, finanziari e patrimoniali in vista del riordino.
Più volte il centrosinistra ha sfidato Cappellacci a dimettersi in caso di mancato commissariamento.
LE REAZIONI – “Si tratta di un commissariamento che nella storia può essere assimilato solo a provvedimenti del ventennio fascista – ha detto il consigliere del Pd, Gian Valerio Sanna – quattro amministrazioni su 5 passano dal centrosinistra al centrodestra ed è giusto che i tribunali decidano su questo”. Secondo Giuseppe Cuccu, “i commissariamenti servono per commissariare i consorzi industriali che i tribunali vi hanno rigettati”, mentre per Adriano Salis (gruppo misto) ha parlato di “deriva commissariale”. Sull’argomento è intervenuto anche il capogruppo del Partito Sardo d’Azione, Giacomo Sanna: “avete deciso di banchettare all’interno delle Province e preferite i commissari ai vostri compagni di partito”.
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