“Due razzi incendiari per scatenare l’inferno”
Spunta un testimone, le indagini della Forestale

UN CAVALLO MORTO A LACONI (FOTO BELILLO)

UN CAVALLO MORTO A LACONI (FOTO BELILLO)

Spunta un testimone, che mercoledì scorso ha visto gli incendiari in azione a San Gregorio, poco prima che alle pendici dei Sette Fratelli si scatenasse l’inferno. Un vigile urbano ha raccontato al Corpo Forestale di aver sentito due spari e di aver notato la parabola di altrettanti razzi incendiari.

banner-unioneC’è un testimone che ha visto due razzi partire verso il bosco secolare di San Gregorio. Poi l’incendio. Un vigile urbano di Sinnai che – fuori dall’orario di servizio – mercoledì pomeriggio stava percorrendo la vecchia Orientale sarda a bordo della sua vettura privata e si è fermato per lanciare il primo allarme: “C’è un principio di incendio all’altezza dello Chalet delle Mimose”. In quel momento ha sentito due spari. E ha visto la parabola di due razzi incendiari, che sono atterrati alle pendici dei Sette Fratelli, per scatenare l’inferno. Le indagini del Corpo Forestale (raccontate su L’Unione Sarda di oggi da Paolo Carta) sono in corso.

Nel frattempo proseguono le operazioni di bonifica a Nurallao, nel cagliaritano, a Villagrande Strisaili, in Ogliastra, e a Laconi, nell’oristanese, dove sono rientrati a casa gli abitanti, ma l’attenzione resta alta. Secondo una stima approssimata sono circa ottomila gli ettari di bosco, macchia mediterranea e pascoli distrutti dalle fiamme.

LE ACCUSE – E continuano le polemiche. “Gli aerei senza avvertici, ci hanno lasciato scoperti dalle 10 e per quasi sei ore siamo rimasti senza nulla”. Sono le accuse del sindaco di Laconi, Ignazio Paolo Pisu, che ha dovuto confrontarsi con un incendio che dopo aver bruciato centinaia di ettari nelle campagne stava per devastare anche il paese.

Un “disastro ambientale” come lo hanno definito i parlamentari sardi lanciando un appello affinché l’Isola non venga lasciata sola a combattere il fuoco ed evidenziando come i mezzi e gli uomini non siano sufficienti. Appello condiviso dal governatore Ugo Cappellacci che ieri pomeriggio ha effettuato un sopralluogo nelle zone più colpite. Ma le prese di posizione sono bipartisan. “C’è il rischio di un vero e proprio disastro ecologico, sociale ed economico”, attacca il senatore di Sel, Luciano Uras. “Mentre la Sardegna e l’Italia bruciano – denunciano i ‘grillini’ – si continuano a finanziare inutili progetti come gli aerei F35”. Il segretario dell’Unione Popolare Cristiana, Antonio Satta, chiede un tavolo nazionale; la deputata del Pd, Caterina Pes, sollecita “un’indagine conoscitiva seria” e il deputato del Pdl, Salvatore Cicu, incalza: “Non accettiamo più alcun ritardo, il Governo e la Protezione Civile si attivino”. Una prima risposta è arrivata con lo spostamento di due Canadair, uno da Ciampino e uno da Trapani, e con l’attivazione del sistema antincendi francese in Corsica per coprire il nord Sardegna.

1 Comment

  1. Andrea

    Tutti gli anni la stessa musica, a settembre cala il sipario,il prossimo anno brucerà ancora e con lei il nostro sangue.bastardos.

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