“Abbiamo addestrato gli assassini”

Schermata 2014-09-14 a 08.02.49Atto della camera. E’ una interrogazione presentata ai ministri della difesa e dell’interno riguardo l’ISIS e il ruolo dei servizi italiani ed esteri nell’addestramento di guerriglieri quaedisti.

Interrogazione a risposta scritta 4-05998presentato daSCOTTO Arturotesto diGiovedì 11 settembre 2014, seduta n. 288
SCOTTO, PALAZZOTTO, PIRAS e DURANTI. — Al Ministro dell’interno, al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
fonti giornalistiche riportano che, nell’analisi della crisi siriano-irachena, di quella libica e delle conseguenze dirette che esse possono avere sull’Italia, il Presidente del Consiglio avrebbe maturato una certa preoccupazione relativamente alla situazione dell’intelligence italiana nelle aree calde della guerra;
secondo alcune indiscrezioni ci sarebbe una certa irritazione per il tardivo apprendimento di alcune operazioni di intelligence, sia nella zona siriana che in quella libica, ed anche per una sottovalutazione da parte dell’Aise di quel che stava avvenendo a Tripoli e Bengasi;
ciò che più preoccuperebbe il Governo italiano è la scelta fatta dai servizi segreti italiani durante il 2013 di seguire acriticamente (senza che risulti né autorizzazione preventiva né adeguata informativa) le direttive di altri servizi nell’area siriana;
le direttive seguite proverrebbero principalmente dai servizi americani;
la scelta dell’intelligence italiana, che in quell’area calda aveva una struttura già depotenziata da qualche anno, sarebbe stata quella di aiutare in ogni modo il fermento della rivolta nei confronti del presidente siriano Bashar al Assad;
tale linea è simile a quella adottata da altri servizi occidentali, e le operazioni sul territorio non dissimili da quelle scelte dagli stessi americani;
la ricostruzione giornalistica a cui ci si riferisce afferma che sarebbero negli scorsi mesi partiti addestratori militari specializzati nelle tecniche di guerriglia destinati in particolare a due campi organizzati, uno in territorio turco e l’altro ai confini della Giordania;
lì sarebbero stati addestrati, proprio dagli italiani, alcuni combattenti, tra cui anche miliziani qaedisti, che successivamente sono andati ad ingrossare le fila dell’Isis, rendendosi protagonisti anche di alcune azioni di cui sono stati vittima cittadini occidentali, e perfino italiani;
visti gli eventi successivi, si tratta di un gravissimo errore strategico;
lo stesso tipo di errore l’hanno compiuto anche gli stessi americani, con una differenza tecnica non da poco: per ogni miliziano addestrato gli americani hanno raccolto i dati biometrici come impronte digitali, DNA ed iride, mentre l’intelligence italiana no;
i fatti narrati sono riportati anche dall’edizione online del quotidiano «Libero» nell’articolo del 26 agosto 2014 dal titolo «Il Governo striglia gli 007: abbiamo addestrato gli assassini»
se i fatti narrati corrispondano a verità;
se sia vero che addestratori italiani abbiano formato miliziani poi unitisi all’Isis e che non esistano dati biometrici raccolti per riconoscere i combattenti da loro preparati;
che misure si intendano adottare per riparare ad un così grave errore strategico.

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