Stati Uniti, principessa saudita accusata di traffico di esseri umani

Schermata 2013-07-12 a 01.39.33Meshael Alayban, 42 anni, è stata arrestata in California dopo essere stata denunciata dalla sua collaboratrice domestica

banner_corseraLa principessa saudita Meshael Alayban è stata accusata formalmente di traffico di esseri umani da un tribunale della contea di Orange, in California. La donna, 42 anni, era stata arrestata dopo la denuncia di una sua collaboratrice domestica, che dice di essere stata trattenuta contro la sua volontà in un appartamento della principessa.

L’ACCUSA – La donna che l’ha denunciata, che ha 30 anni ed è di origine keniana, è riuscita a scappare martedì scorso dall’appartamento della principessa ad Irvine, e si è rivolta alla polizia. Secondo quanto ha dichiarato, era stata assunta dalla principessa in Arabia Saudita nel marzo del 2012 con un salario di 1.600 dollari al mese per 8 ore al giorno cinque giorni a settimana. Ma secondo quanto ha affermato, si è invece ritrovata a lavorare 16 ore al giorno sette giorni a settimana, e il suo passaporto le è stato sottratto. Poi, ha reso noto la polizia, la famiglia Alayban è giunta nel maggio scorso negli Usa, ad Irvine, con la presunta vittima e altre quattro domestiche filippine, trattate in maniera analoga.

LE ACCUSE – Per questo il giudice ha emesso un’ordinanza restrittiva, vietando ad Alayban di comunicare con la donna. La cauzione è stata fissata a 5 milioni di dollari e alla principessa è stato vietato di lasciare gli Stati Uniti senza autorizzazione. Intanto l’udienza in cui avverrà la lettura formale del reato è stata rinviata fino al 29 luglio sulla richiesta dell’avvocato dell’imputata.

IL CONTRATTO DI LAVORO – Alayban è moglie del principe Abdulrahman bin Nasser bin Abdulaziz al Saud. Secondo la procura, la lavoratrice keniana aveva firmato un contratto di due anni con un’agenzia di impiego, il quale le garantiva un salario di 1.600 dollari al mese per un lavoro di otto ore al giorno, cinque giorni alla settimana. A partire da marzo del 2012, però, la donna è stata costretta a cucinare, lavare e svolgere altri lavori domestici per 16 ore al giorno, sette giorni alla settimana, e veniva pagata 220 dollari al mese.

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