«Negato ad Annino Mele il permesso per visitare la tomba della madre»

annino meleLa denuncia di Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione Socialismo diritti riforme: «È in carcere da 26 anni, è profondamente cambiato, e non ha mai ottenuto un permesso»

banner_nuova_sardCAGLIARI. Annino Mele, mamoiadino, condannato all’ergastolo per omicidio e sequestro di persona, in carcere dal 1987 si è visto negare dal magistrato di sorveglianza di Cagliari un permesso premio per fare una visita alla tomba della madre. «Si tratta di un rifiuto ingiustificato considerando che l’uomo, condannato all’ergastolo, è in carcere da 26 anni, 23 dei quali trascorsi fuori dall’isola», ha denunciato Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione Socialismo Diritti Riforme, sostenendo che «non si vuole riconoscere che Mele è profondamente cambiato e subisce una palese ingiustizia».

«Non si comprende – ha aggiunto Caligaris – come sia possibile applicare la legge sull’ordinamento penitenziario ad alcuni ed escluderne altri. Il caso più noto è quello di uno dei banditi più famosi della Milano degli anni Settanta. Renato Vallanzasca, condannato a quattro ergastoli e 260 anni di carcere, accusato e condannato per sette omicidi e quattro sequestri di persona, in carcere dal 1987 dopo diverse evasioni, ha ottenuto il permesso di lavoro esterno. Lascia l’Istituto di Bollate (Milano) tutti i giorni alle 7,30 e rientra alle 21,30. Il sabato alle 24. Mele, benché abbia tenuto un comportamento eccellente, non ha mai usufruito di un permesso premio. Ha pubblicato sei libri, un altro sta nascendo nella Casa di Buoncammino dove si trova attualmente. È coinvolto in un progetto didattico con due classi del Liceo Scientifico e Classico Marie Curie di Meda. Partecipa alle iniziative culturali e rieducative che sono state promosse all’interno degli Istituti in cui è stato ristretto. Dipinge, costruisce vasi e cestini con gli stecchini, confeziona centri tavola con filati di viscosa. Nel frattempo è deceduta la madre che non ha potuto incontrare per 11 anni essendogli state respinte tutte le istanze di permesso. L’ultimo incontro, ottenuto in virtù di un avvicinamento colloqui, è avvenuto poche settimane prima della morte della donna. È ora auspicabile che in udienza collegiale il Tribunale di Sorveglianza accolga il ricorso del detenuto e consenta a Mele di far visita alla tomba della madre».

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