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relazione sui sequestri di persona a scopo di estorsione
(Relatore: senatore Pardini)
PARTE TERZA

 

andamento statistico del fenomeno

Secondo i dati forniti dal Ministero dell'interno acquisiti nel corso dell'audizione del prefetto Rino Monaco, vice capo della polizia di Stato e direttore centrale della polizia criminale, in Italia - dal 1° gennaio 1969 al 18 febbraio 1998 - si sono consumati 672 sequestri di persona a scopo di estorsione (dal computo sono esclusi quelli di matrice politica).
Poiché a volte le vittime erano più di una, le persone sequestrate raggiungono la cifra complessiva di 694 (564 uomini e 130 donne).
La scansione, anno per anno, delle persone sequestrate è stata la seguente:

Anno

Sequestri

1969

3

1970

9

1971

14

1972

8

1973

18

1974

41

1975

62

1976

47

1977

75

1978

43

1979

66

1980

40

1981

44

1982

51

1983

42

1984

19

1985

9

1986

18

1987

14

1988

14

1989

10

1990

7

1991

12

1992

7

1993

9

1994

5

1995

2

1996

1

1997

4

La punta massima dei sequestri è raggiunta nel 1977 quando si verificano 75 episodi. Altri picchi elevati si raggiungono nel 1975 con 62 casi, nel 1979 con 59 sequestri e 66 persone sequestrate nel 1982 con 51 episodi.
La maggiore frequenza si registra tra la metà degli anni settanta e la metà degli anni ottanta.
Nel periodo 1975-1984 si verificano 471 casi di sequestro con 489 persone sequestrate.
Oltre i due terzi di tutti i sequestri avvengono in quel periodo.
Dal 1985 in poi si avvia una fase decrescente che declina sempre di più dopo il 1991.
La distribuzione dei sequestri di persona tra le diverse regioni è la seguente:

Lombardia

158

Veneto

35

Emilia-Romagna

17

Marche

1

Calabria

128

Campania

27

Liguria

11

Basilicata

1

Sardegna

107

Sicilia

27

Umbria

5

Lazio

64

Toscana

26

Abruzzo

3

Piemonte

39

Puglia

21

Trentino

2

Il dato più rilevante è sicuramente la collocazione al primo posto della graduatoria della Lombardia seguita dalla Calabria e dalla Sardegna, subito dopo ci sono Lazio e Piemonte. Ciò dimostra concretamente le capacità espansive delle organizzazioni sarde e di quella della 'ndrangheta di operare al di fuori dei loro territori di origine.
Per quanto riguarda la realtà calabrese il prefetto di Reggio Calabria, dottor Nunzio Rapisarda, ha consegnato al Comitato un documento dal quale si evince che dal 1963 ad oggi i sequestri consumati in provincia di Reggio Calabria sono stati 117; un numero rilevante che mostra l'incidenza che il fenomeno ha avuto in quella provincia dove c'è una storica e dominante presenza della 'ndrangheta.