Ogni sequestro è
sicuramente un fatto a sé stante, ha una sua storia e
una sua dinamica; è un fatto unico. E tuttavia, ogni
singolo sequestro è legato a tutti gli altri casi
simili il cui evento si è verificato o prima o dopo.
I dati accumulati nella lunga serie storica del Ministero
dell'interno rendono possibili alcune considerazioni, anche
in relazione ai compiti specifici del Comitato per i
sequestri fra i quali rientra quello di dare una valutazione
sul D.L. n. 8, del 15 gennaio 1991 convertito con la legge
n. 82, del 15 marzo 1991 che comunemente viene indicata come
la legge del blocco dei beni nella disponibilità del
sequestrato o del suo nucleo familiare.
Possiamo considerare la legge
come uno spartiacque tra due periodi distinti - un prima e
un dopo - che è bene tenere separati per evidenziare
le tendenze emerse precedentemente all'approvazione e quelle
successive alla sua entrata in vigore onde valutare costanti
e modificazioni.
Al di là della
valutazione generale della legge 82/91 che occuperà
la parte finale della relazione, è possibile avanzare
alcune considerazioni che discendono da una analisi dei dati
in possesso del Comitato. E bene sottolineare il fatto che
nessuna legge - da sola - è in grado di scongiurare
un sequestro, di assicurare la liberazione dell'ostaggio o
di impedirne la morte. Ma fa parte dei compiti del Comitato
analizzare le dinamiche per come esse si sono manifestate
prima e dopo l'entrata in vigore della legge, sì che
sarà possibile avanzare modifiche tenendo conto di
quanto è successo sinora.
L'analisi dei dati è
utile per tentare di fornire una risposta a molti
interrogativi - risuonati nelle aule parlamentari e
rimbalzati sulla stampa locale e nazionale - riguardanti: la
durata del sequestro che si teme possa essere più
lunga rispetto al passato; la richiesta del riscatto che
alcuni paventano in aumento; l'inefficacia della norma che
si rivelerebbe incapace a scoraggiare il sequestro. Come si
è già ricordato, dal 1° gennaio 1969 al
18 febbraio 1998 sono state sequestrate 694 persone in 672
casi di sequestro.
Il dato sicuramente negativo
è il fatto che 81 vittime non hanno più fatto
ritorno a casa. Di queste, 28 sono state rinvenute cadavere
e di 53 non è stato possibile recuperare il corpo.
Un altro dato sicuramente
appare problematico perché solleva una
duplicità di questioni: la prima, relativa
all'efficacia dell'azione di contrasto da parte delle forze
di polizia; la seconda, relativa a periodi nei quali le
forze di polizia non intervenivano per impedire il pagamento
del riscatto limitandosi a "osservare" che la trattativa tra
la famiglia del la vittima e i sequestratori si concludesse
positivamente con il ritorno a casa dell'ostaggio.
Analizzando più a fondo i dati
si rileva che di tutte le persone se questrate 612 hanno
riacquistato la libertà. Di esse:
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93 sono state liberate dalle forze di
polizia;
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40 sono riuscite a liberarsi;
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479 sono state rilasciate.
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E facile osservare come i
casi di sequestrati liberati dalle forze di polizia siano in
numero ridotto.E pur vero, però, che in 511 casi le
in dagini hanno avuto un esito positivo che ha determinato
la denuncia all'autorità giudiziaria di 6.085
soggetti ritenuti responsabili; di questi 3.302 sono stati
arrestati.
In modo particolare, le
indagini hanno avuto esito positivo in 484 casi su 632
sequestri consumati nel periodo 1969-1990 e in 27 casi
consumati nel periodo 1991-1997.
Ciò starebbe a
significare che le indagini sono proseguite dopo la
liberazione dell'ostaggio concludendosi con la cattura o la
denuncia dei presunti responsabili.
Nel periodo 1969-1990 sono stati
consumati 632 sequestri con una media annua del 30,09 per
cento.
Nel periodo 1991-1997 sono
stati consumati 40 sequestri con una media annua del 5,71
per cento.
In questa seconda fase i
sequestri hanno registrato una diminuzione della loro
frequenza media rispetto alla fase precedente.
La durata media del sequestro
è stata nel periodo 1969-1990 di 68,448 giorni, nel
periodo 1991-1997 di 49,656 giorni. Anche la durata media
del sequestro - ovvero i giorni di durata di ogní
singolo sequestro - appare in diminuzione nel secondo
periodo considerato.
L'ostaggio ha riacquistato la
libertà dopo oltre un anno di prigionia nei seguenti
casi: Nicolò De Nora, Ercole Bianchi, Pietro
Castagno, Claudio Fiorentino, Marco Fiora, Cesare Casella,
Carlo Celadon. Tutti gli episodi si sono verificati prima
della legge 82/91.
I sequestri più lunghi
sono stati quello di Cesare Casella, tenuto prigioniero per
743 giorni, e quello di Carlo Celadon, che rimase in
ostaggio per 831 giorni.
In 137 casi, invece, la
segregazione si è conclusa nell'arco di una
settimana. Un'altra tabella ci indica in quanti casi
è stato pagato il riscatto e quanto è stata la
redditività media del riscatto.
Per il periodo 1969-1990 la
redditività media del reato è stata di lire
484.849.680; per il periodo 1990-1997 la redditività
media è stata di lire 381.650.000.
Ciò starebbe a
significare che mediamente i riscatti più alti sono
stati pagati nel periodo precedente a quello dell'entrata in
vigore della legge 82/91.
Per quanto riguarda la
correlazione del mancato pagamento del riscatto con gli
esiti del riscatto si hanno i seguenti dati:
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Periodo 1969-1990
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Nei 241 casi di sequestri per i quali il
riscatto risulta non pagato sono state prese in ostaggio 245
persone. Di queste:
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hanno riacquistato la libertà 203
persone,
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non hanno fatto ritorno a casa 42
vittime.
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Periodo 1991-1997
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Nei 30 casi di sequestri per i quali il
riscatto risulta non pagato so no state prese in ostaggio 30
persone. Di queste:
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hanno riacquistato la libertà 24
persone;
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non hanno fatto ritorno a casa 6
vittime.
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Periodo 1969-1990
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Nei 391 casi di sequestri per i quali il
riscatto risulta essere stato pagato sono state prese in
ostaggio 409 persone. Di queste:
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hanno riacquistato la libertà 377
persone;
|
non hanno fatto ritorno a casa 32
vittime.
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Periodo 1991-1997
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Nei 9 casi di sequestri per i quali il
riscatto risulta essere stato pa gato sono state prese in
ostaggio 9 persone. Di queste:
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hanno riacquistato la libertà 8
persone;
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non ha fatto ritorno a casa una
vittima.
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