PORTO CERVO - "Se lo sono caricato sulle spalle come un agnellino e si sono infilati per uno dei sentieri che portano al Nuorese". Il capo della Criminalpol Luigi Rossi spazza via così l' ultima ipotesi-speranza che Farouk non abbia mai lasciato la Gallura. La rete dei posti di blocco s' è smagliata in fretta. Le foreste di Lula, di Monte Albo, bunker naturale prediletto dal superlatitante Matteo Boe, detto "Mazzinga", per ospitare i suoi ostaggi hanno forse inghiottito anche il piccolo Kassam. Farouk potrebbe essere nascosto qui, in uno "stazzo" di pastori. O in uno strettissimo cunicolo di terra. Facile evocare l' incubo della prigionia di un altro bambino, Augusto De Megni: due mesi in una grotta in compagnia di qualche scatoletta di Simmenthal. Solo la soffiata giusta, a questo punto, potrebbe far rialzare la testa agli investigatori. Alla delusione del prefetto Rossi fa eco la sentenza di Vincenzo Parisi, capo della Polizia: "A occhio e croce, non si possono prevedere sviluppi in tempi rapidi". Il "lupo" è scappato. Si dice che alcuni pastori del Nuorese, in domicilio coatto in Gallura, possono aver offerto un' ottima base d' appoggio per la prima fase del sequestro. Si mormora anche che un mese fa, dopo la liberazione di Salvatore Scanu, qualche "uccellino" avesse allertato le questure che un rapimento di rango era in preparazione in Costa Smeralda. Qualcuno aveva "cantato", ma tutto è filato liscio per il commando che stavolta avrebbe come "regista", è la convinzione degli inquirenti, proprio la primula rossa Matteo Boe, il bandito-intellettuale. C' è solo una pista valida, rafforzata da alcune prove. La polizia probabilmente conosce il nome del basista. Spiega il prefetto Rossi: "Chi ha tradito, chi ha bene informato l' Anonima, è uno che lavorava nella villa". Rossi conferma anche che la trattativa è stata avviata subito e che la richiesta di riscatto potrebbe aggirarsi sui tre miliardi. Gli investigatori insistono che si tratta di un sequestro assolutamente "tradizionale", niente terrorismo. I Kassam sono pronti a pagare. Aspettano solo un segnale che non arriva. Ma Rossi smentisce che il riscatto possa venir pagato all' estero, magari con la stessa mediazione dell' Aga Khan. "Troppo complicato - dice -. Il banditismo sardo non ha l' organizzazione della mafia o della ' ndrangheta". Eppure, anche la criminalità dell' isola ha ormai stretto solidi legami con la malavita europea, che può facilmente prelevare soldi da una qualunque banca svizzera. Lo dimostrerebbe l' esecuzione un mese fa in Francia di Alberto Balia, gran pentito dell' Anonima gallurese. Dietro l' oleografia del bandito con la coppola, s' intrecciano dunque complicità ormai radicate nel "continente" e anche all' estero. Intanto, slitta il sequestro dei beni della famiglia che non dovrebbe scattare prima di domani. "La Guardia di finanza - dicono al Viminale - sta ancora accertando la geografia delle proprietà e delle parentele dei Kassam". Una soluzione-lampo del rapimento si fa remota. All' albergatore ismailita non resta che consolarsi con l' abbraccio affettuoso della comunità della Costa, che da vent' anni ha "adottato" i Kassam. Si è riempita di mille persone, ieri mattina, la piazza del comune di Arzachena. La città ha abbassato le saracinesche per due ore ed ha ascoltato in un silenzio austero le due letterine dei compagni di scuola di Farouk. Sara, cappotto rosso e occhialoni da miope, viene sollevata dal sindaco e deposta sul balcone dell' azienda di soggiorno. "Non essere triste, Farouk - legge un po' stentata la bambina - non sei solo. Noi ti aspettiamo". Poi tocca a Gianmaria, figlio di un altro sequestrato, Agostino Ghilardi. "Caro Farouk, ci manchi tanto, siamo tutti in pensiero per te". Scrosciano gli applausi. Lenzuoli e cartelli di compensato spuntano tra le teste di madri, vecchi, studenti. "Sorridi Farouk, non scoraggiarti". "Basta! I bambini non devono più essere oggetto di scambio". Francesco Roykh, fascia tricolore sull' impermeabile, democristiano, asciuga la retorica. La sua è una condanna senza appello dei banditi. "Privare un bambino della libertà è il tradimento più brutale contro una società civile come quella della Gallura". Aggiungerà poi la sua preoccupazione per i contraccolpi sul turismo. "Se ci fosse un borsino immobiliare, oggi toccherebbe il picco più basso". Arriva per telegramma la solidarietà di Cossiga. Oggi forse il papa lancerà un appello per il rilascio durante l' Angelus.