Primarie, rush finale sulle candidature e i renziani si placano: Sulla privacy abbiamo già vinto

Si diradano le nubi sulle regole delle primarie del centrosinistra. Il garante della privacy, Antonello Soro, deve ancora esprimersi sul ricorso presentano dai renziani circa la pubblicazione degli elenchi dei votanti. Probabilmente lo farà la prossima settimana, si aspettano nel comitato del sindaco di Firenze. Ma a questo punto la cosa passa in secondo piano. Perché le dichiarazioni di oggi da parte del presidente del comitato dei garanti, Luigi Berlinguer, convincono il comitato di Matteo. “Se saranno confermate, allora il problema è risolto”, dice il coordinatore della campagna di Renzi, Roberto Reggi, ad Hp.


Oggi il comitato dei garanti ha presentato una ‘contro memoria’ all’Authority per la privacy. Spiega Berlinguer che nel regolamento approvato “non c’è alcun rischio per la privacy” di chi sceglie di andare a votare ai gazebo. “Nei nostri documenti, ribadisco, la forma di comunicazione online non è prevista nè consentita”, precisa. E la cosa risulta molto gradita ai renziani. I quali restano piacevolmente colpiti anche dall’altra novità che trapela dal comitato. E cioè che sarà possibile anche registrarsi online. L’idea verrà messa a punto oggi, ma in sostanza si farà in modo che chi vuole votare possa inserire i propri dati su internet, stampare il certificato e recarsi al seggio. Semplice.


Intanto oggi è rush finale per la presentazione delle candidature, con firme allegate. Pier Luigi Bersani: 35mila firme. Matteo Renzi: 27mila firme circa, “ne avevamo altre ma non le abbiamo portate”, spiega Roberto Reggi. Nichi Vendola: 22.742 firme, “ma ne avevamo raccolte 50mila”, dicono i suoi. La gara per le primarie formalmente inizia domani ma già la conta delle firme per candidarsi è vestita come una prova di forza. Il termine ultimo per presentarsi scade oggi alle 20. I comitati elettorali del segretario del Pd, del sindaco di Firenze e del governatore della Puglia hanno portato la documentazione necessaria alla sede di via Tomacelli, dove si riunisce anche il comitato dei garanti. Mancano all’appello, Bruno Tabacci, che consegnerà il tutto alle 17, e Laura Puppato, che ancora sta cercando di raccogliere sottoscrizioni: oggi ha anche rivolto un ultimo appello su Facebook.


La giornata è iniziata con un’ombra: la sentenza giudiziaria di primo grado su Vendola, per l’inchiesta pugliese sulla sanità. La Procura di Bari ha chiesto la condanna a 1 anno e 8 mesi per il presidente della Regione Puglia, accusato di concorso in abuso d’ufficio con riferimento al concorso da primario di chirurgia toracica all’ospedale San Paolo, vinto dal professor Paolo Sardelli. La sentenza era attesa per la serata di oggi, verrà invece emessa il 31 ottobre prossimo. “Attendo sereno”, dice il leader di Sel che sulla questione ha voluto il rito abbreviato. Ma “se condannato, mi ritiro dalla vita pubblica”.

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