“Basta violenze della polizia”. A Rimini studenti contestano il ministro Cancellieri

“Basta violenze della polizia”.
A Rimini studenti contestano il ministro Cancellieri



Clima teso al Palasport. Il collettivo Paz attacca il ministro sugli scontri del 14 novembre: “E’ inaccettabile che chi ha comandato le cariche venga qui a parlare di legalità. Quella della polizia è una reazione spropositata”. E lei: “Sapete cos’è il fascismo, cosa sono le forme di squadrismo?”

“Basta violenze della polizia”. Anna Maria Cancellieri contestata dagli studenti, al Palazzetto dello Sport di Rimini, dove è in corso la Giornata della Legalità. Le proteste contro il ministro dell’interno arrivano a pochi giorni dagli scontri avvenuti a Roma e in altre città italiane nel corso dello sciopero europeo contro l’austerity. Fischi, urla, proprio quando il ministro cominciava a parlare spiegando quello che il Governo intende fare per chiarire quanto avvenuto durante gli scontri, nella massima trasparenza, e dalle ultime file del palazzetto è comparso lo striscione “stop violenze Polizia, identificativi sulle divise”. Alle contestazioni la Cancellieri ha reagito chiedendo agli studenti: “Sapete cos’è il fascismo, cosa sono le forme di squadrismo?”.

“E’ inaccettabile che il ministro dell’Interno che ha comandato le cariche venga qui a parlare di legalità. E’ una vergogna. Quella della polizia e’ una reazione spropositata”. Così una ragazza del collettivo Paz di Rimini, dal nome Federica, si e’ rivolta al ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, ed è subito partita un’ovazione dai 1.500 studenti presenti al Palasport.

Quella “dell’identificativo” sui caschi degli agenti in divisa antisommossa “è una cosa su cui stiamo lavorando ma che non deve mettere in pericolo l’operatore”, ha replicato la Cancellieri allo striscione esposto dagli attivisti del collettivo Paz, che chiedevano appunto di inserire un identificativo sui caschi delle forze dell’ordine. ”Si può ragionare sul numero – ha aggiunto Cancellieri – ma non sul nome. L’identificativo – ha concluso – va fatto in maniera da tutelare la sicurezza dell’operatore”.

La situazione è poi tornata alla normalità, ma i giovani hanno continuato a tenere aperto lo striscione di protesta. All’incontro di Rimini nel palazzetto sono presenti circa 2mila studenti.

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