Meridiana fly, ore contate per l’ad Gentile. L’Aga Khan non lo vuole più

Il destino della compagnia si muove tra Roma, Olbia e Parigi ma potrebbe deviare anche verso il Qatar. Sembrano essere sempre più frequenti i contatti con la Qatar Airways, di proprietà del fondo che ha già acquistato il primo gioiello sardo del principe: la Costa Smeralda



di Costanza Bonacossa | 15 gennaio 2013

Il futuro di Meridiana fly si gioca tutto nell’esito di un duello. Il cui scontro finale si consumerà oggi a Olbia , negli uffici della palazzina direzionale di Meridiana fly. Dove alle 11 è previsto il consiglio d’amministrazione della compagnia aerea sarda. Che probabilmente sancirà la fine dell’avventura dell’amministratore delegato di Meridiana fly e Air Italy, Giuseppe Gentile. Anche se la chiusura dei suoi rapporti con il principale azionista del secondo vettore aereo italiano è più datata e ha avuto il suo culmine la settimana scorsa ad Aiglemont, vicino a Parigi, nel quartier generale del fondo Akfed e residenza del principe Aga Khan, principale azionista di Meridiana fly. Giuseppe Gentile, interpellato da ilfattoquotidiano.it, non conferma e non smentisce l’ipotesi delle sue dimissioni.

Si saprà tutto nel pomeriggio, dopo il cda. Ma già si rincorrono le voci sul toto successore. La più accreditata vede in Roberto Scaramella, uomo di fiducia del principe, il nuovo condottiero di Meridiana fly. La direttrice del destino variabile di Meridiana si muove tra Roma, Olbia e Parigi ma potrebbe deviare anche verso il Qatar. Sembrano essere sempre più frequenti i contatti, infatti, con la compagnia aerea Qatar Airways, di proprietà del fondo del Qatar che ha già acquistato il primo gioiello sardo dell’Aga Khan: la Costa Smeralda. Da una parte c’è Giuseppe Gentile, l’amministratore delegato, azionista ed ex proprietario di Air Italy, confluita in Meridiana, che propone una soluzione all’americana, portata di peso in Italia: si chiama tecnicamente “Chapter 11” e permette alle imprese che lo utilizzano una ristrutturazione a seguito di un grave dissesto finanziario. Adottato e plasmato alle esigenze italiane è stato già utilizzato per la compagnia aerea Blue Panorama. Tradotto letteralmente il Capitolo 11 è una procedura di concordato preventivo in continuità aziendale prevista dall’ultimo Decreto Sviluppo attraverso la quale l’imprenditore ricerca un accordo con i suoi creditori per non essere dichiarato fallito.

Il principe Aga Khan, invece, spinge per una ricapitalizzazione, una nuova iniezione di soldi freschi in cassaforte per respingere le fibrillazioni finanziarie ma anche, secondo rumors insistenti nella palazzina di Olbia, liberarsi proprio di Gentile, un socio che avrebbe dovuto accompagnare il taglio del costo del lavoro con una coerente strategia industriale per rilanciare sul mercato la compagnia aerea sarda. E che non sarebbe riuscito nella sua mission. Se il cda di questa mattina ratificherà un aumento di capitale, Gentile potrebbe non starci e farsi da parte, reclamando una ‘buonuscita’ pesante in relazione ai conferimenti di quote disposti con l’ingresso nella compagnia di Air Italy.

Le prove muscolari fra le due parti si sono palesate l’11 gennaio scorso. Un venerdì di fuoco per Meridiana Fly che si è vista sequestrare 5 aerei, due Boeing 737 Air Italy, 1 Airbus 319 e due Airbus 320 Meridiana fly . Bloccati da un decreto ingiuntivo di pagamento richiesto al tribunale di Civitavecchia dalla società Aeroporti di Roma. Con l’operativo in tilt che ha cercato di riprogrammare i voli con altri mezzi, in serata è arrivata anche la sospensione della licenza di volo per Meridiana fly da parte dell’Enac e la concessione di una licenza provvisoria sottoposta a controllo mensile dei conti dell’azienda da parte dell’ente per l’aviazione civile. “Si tratta di un provvedimento che la normativa europea prevede per i vettori che a fronte di difficoltà finanziarie – spiega la compagnia in una nota – presentino un piano credibile di ristrutturazione aziendale” . Ma in verità è stato proprio il Principe, con un bonifico da 500mila euro indirizzato all’Adr – Aeroporti di Roma – a scongiurare il blocco dei cinque aerei.

Il problema principale di Meridiana-Air Italy, che è esploso la scorsa settimana con il decreto ingiuntivo e il pignoramento di 5 aerei, è quello dei debiti scaduti verso i fornitori. Secondo l’ultimo bilancio disponibile si parlerebbe di 99,2 milioni di euro. Tra i creditori c’è proprio la società Adr – Aeroporti di Roma – che gestisce lo scalo di Roma-Fiumicino e che vantava un credito di 64mila euro, una cifra irrisoria, come riferisce l’ad Giuseppe Gentile . La società di gestione dello scalo capitolino è di proprietà della Gemina Spa, società della galassia Benetton. Proprio la famiglia di Ponzano Veneto è stata socia in passato di Meridiana e dell’Aga Khan nell’aeroporto di Firenze e dunque la sua mossa avrebbe colto di sorpresa lo stesso Gentile e il management di Meridiana. Qualche maligno e indiscrezioni assolutamente non confermate, quindi, hanno avanzato l’ipotesi che proprio il Principe avrebbe avallato la mossa di Adr per accelerare la rottura con Giuseppe Gentile.

Meridiana fly-Air Italy, con l’accordo firmato lo scorso 27 dicembre, ha messo in cassa integrazione a zero ore 505 lavoratori: sigle sindacali e Ministero del Lavoro avevano infatti ratificato l’accordo siglato con l’azienda lo scorso 20 dicembre. I 505 lavoratori, di cui 256 del personale di terra, possono quindi usufruire degli ammortizzatori sociali (altri due anni di cassa integrazione fino al 2014 con stipendi ridotti del 20%), scongiurando così l’applicazione della legge Fornero che prevede dal primo gennaio di quest’anno la cancellazione dei fondi destinati alla formula dei 4 anni di cassa integrazione e 3 anni di mobilità. I 505 dipendenti della compagnia aerea sarda si vanno ad aggiungere agli altri 845 già in cassa integrazione dal giugno 2011. Con l’accordo ratificato negli uffici romani di via Fornovo, Meridiana fly potrà lasciare a terra nove Airbus, facendo volare complessivamente 17 aerei.

Così sono 1.350 i dipendenti complessivamente in cassa integrazione, su un organico composto da 2040 persone. E’ invece di 54 milioni di euro l’ultima perdita d’esercizio registrata dalla compagnia nei primi 9 mesi del 2012. Ma la cura da cavallo dell’amministratore delegato Giuseppe Gentile, che in pochi mesi aveva garantito il raggiungimento dei suoi obiettivi, non ha prodotto i risultati sperati. A metà luglio 2011, quando Gentile ha ricevuto l’incarico di ad, l’indebitamento di Meridiana era di poco superiore ai 25 milioni di euro. Oggi il conto è cresciuto fino a oltre 88 milioni di euro. Se poi osserviamo l’indebitamento del gruppo che comprende anche Air Italy si arriva a una cifra di oltre 146 milioni di euro. Dal 2009 ad oggi il principe Aga Khan ha dovuto garantire liquidità per oltre 300 milioni di euro per consentire la sopravvivenza della compagnia . Da qui l’aut aut a Gentile che per continuare ad avere il controllo del 37% dovrà contribuire alla ricapitalizzazione dell’azienda . Altrimenti il fondo Akfed, assumendosi l’onere di procedere da solo alla ricapitalizzazione dell’azienda, potrà riassumere il controllo della maggioranza delle azioni. Una speranza per la seconda compagnia aerea italiana potrebbe arrivare dalla QIA, la Qatar investment authority,che ha già messo le mani sulla Costa Smeralda e che ha manifestato l’interesse a investire in una compagnia aerea italiana. Così come si rincorrono le voci di una possibile acquisizione di Alitalia da parte di Ethiad, la compagnia aerea di Abu Dhabi.

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