Dopo la Lombardia per il centrosinistra si apre il caso Campania. La prima è una delle regioni più importanti del nord, fondamentale per conquistare la maggioranza al Senato. La seconda è speculare alla prima, ma al sud, territorio che pure malcela insidie per l’alleanza tra il Pd e Sel. E se in Lombardia le difficoltà del centrosinistra sono emerse con la candidatura di Gabriele Albertini nelle liste di Mario Monti per Palazzo Madama, si può ben dire che in Campania evoca un risultato simile la corsa del popolare giornalista della squadra di Santoro, Sandro Ruotolo, nelle liste di Antonio Ingroia.
E’ chiaro che l’ex pm antimafia sta calibrando tutte le scelte in fatto di candidature, pescate con attenzione nel mondo dell’associazionismo impegnato di sinistra (Gabriella Stramaccioni di Libera o Flavio Lotti della Tavola della Pace) o tra gli scontenti del Movimento 5 stelle (Giovanni Favia) oppure tra casi noti della cronaca (Ilaria Cucchi e il fratello di Elisa Claps, Gildo, candidato in Basilicata), nonché tra gli operai (Antonio Di Luca della Fiom di Pomigliano). Il tutto alla ricerca anche di un effetto mediatico, oltre che di sostanza. Il caso Ruotolo, in quanto volto di una trasmissione di successo a sinistra come Servizio Pubblico, irradia una luce particolare sulla Campania dove sarà forte la concorrenza tra Pd-Sel e il polo Ingroia. Insomma, suona un campanello, anche se di allarme già annunciato.
In Campania ci sono candidature che battono sullo stesso terreno. Rosaria Capacchione, cronista del Mattino impegnata sull’anti-Camorra tanto da vivere con la scorta, è candidata con il Pd nella circoscrizione Campania 2 al Senato. Ruotolo dovrebbe correre nella stessa circoscrizione ma alla Camera. Ma un’altra spia di quanto sia dura la vita a sinistra in regione in questa campagna elettorale è la critica di Roberto Saviano a Luigi De Magistris pubblicata sull’Espresso. “Dov’è la Napoli promessa?”, chiede al sindaco partenopeo. Che risponde: “Fatti venire un’idea per la città”. Scintille sospette in questa fase, che magari nascondono la difesa di un territorio politico: il Pd nel primo caso, gli arancioni del secondo.
Oltre che sulla Lombardia, occhi puntati dunque sulla Campania. Dove Sinistra e libertà avverte il fiato sul collo da parte degli arancioni, che esercitano minaccia di schiacciamento ma anche di seduzione. Perché un domani, se il Senato dovesse essere in bilico, chi è pronto a scommettere che dal movimento di Vendola non si levino voci a favore di un’alleanza con Ingroia piuttosto che con Monti? Secondo il sondaggio Ispo pubblicato sul Corriere della Sera, il Pd deve vincere in almeno due regioni tra Lombardia, Campania e Sicilia per conquistare una maggioranza sicura al Senato. Se perde nelle prime due, ad esempio, ottiene solo 153 seggi su una maggioranza minima di 158.
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