Più che narcos sono veri e proprio ingegneri navali

Più che narcos sono veri e proprio ingegneri navali


Da “La Bamba” di Paolo Berizzi & Antonello Zappadu

(…) Si naviga immersi nella vegetazione e dopo qualche minuto si materializza la “preda”: un sottomarino. Ma non di quelli artigianali, costruiti grazie a compiacenti ingeneri, che navigano a vista e a pelo d’acqua e trasportano nella loro pancia tonnellate di cocaina. Questo è enorme, 18metri, ricambio d’aria, gps, bagno, cuccette per sei persone, con uno scafo in kevlar e fibra di carbonio per immergersi fino a 20 metri di profondità e rendersi invisibile sia ai radar sia a una ricognizione aerea.
Il battello ha una vera torretta: è attrezzata con un periscopio e una telecamera con visione a 360 gradi e a raggi infrarossi per avvistare potenziali minacce. Il sistema di motori che lo fa navigare è combinato: diesel per la navigazione in superficie, e elettrici per quella in immersione. Sono dei bestioni alimentati da 249 batterie al piombo che forniscono un’autonomia di ben 18 ore.
I sei uomini dell’equipaggio possono effettuare viaggi della durata di una decina di giorni, con un’autonomia di circa 6.800 miglia marine. Sono sufficienti, per esempio, per un viaggio di andata e ritorno tra la Colombia e la California a una velocità di 8,5 nodi. In questo modo i narcos potrebbero trasportare con un solo viaggio fino a 12 tonnellate di droga (pari a 300 milioni di dollari circa) in qualunque punto della costa degli Stati Uniti senza essere intercettati.
Il valore del giocattolo sequestrato? Otto milioni di dollari. Cioè nemmeno un trecentesimo del volume di affari, in polvere bianca, che il sottomarino è capace di sviluppare. Un vero colpo per i narcotrafficanti. E’ su sottomarini come questo, sottomarini veri oltre a una flotta sterminata di semi-sommergibili, che prendono il largo i carichi di cocaina che non vengono imbarcati sulle navi cargo mischiati nei container. Attraccate lungo i fiumi che attraversano i villaggi nell’entroterra di Buenaventura, queste affilate supposte di acciaio vengono imbottite di quanti più pani possibile. Poi, lentamente, percorrono le acque lente a pelo d’acqua fino a che il delta non le destina all’oceano pacifico: sono viaggi interminabili, vere odissee per gli equipaggi, formati da gente pagata pochi pesos dalle organizzazioni criminali per spostare sott’acqua capitali enormi. (…)

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