politica: dal particolare al generale

di Paolo De Gregorio, 3 aprile 2013

controbuioPer comprendere i massimi sistemi, spesso protetti da ammortizzatori carichi di retorica e astratta teoria, e per smontarne la credibilità e il prestigio, è utile partire dalla comprensione delle piccole cose, che nella loro verità ci svelano la sostanza etica e politica. Naturalmente sto parlando dei partiti, in particolare del PDL e del PD, che due piccole notizie apparse oggi sui quotidiani, ci descrivono, meglio di qualunque dotta analisi, di che panni si vestono. I fatti:

Gianfranco Fini, ex presidente della Camera dei deputati, al fine di impedire l’indecente consuetudine dei deputati di votare per il collega vicino di banco assente, ottenne di introdurre la regola che il voto fosse possibile solo con il riconoscimento nella postazione delle impronte digitali del singolo deputato, ma, all’italiana, ossia che questa regola non fosse obbligatoria. All’appello ora ne mancano un centinaio, 81 (su 97) del PDL e 12 (su 20) della Lega.

Quando sentono parlare di impronte digitali immaginano subito dove dovrebbero stare. Li si può capire!

Il PD che, orgogliosamente e fraudolentemente continua a definirsi di sinistra, è in realtà spaccato a metà. Bersani e l’apparato ex PCI + Coop + Monte dei Paschi di Siena, e l’ala liberal di Matteo Renzi, Veltroni, cattolici,  che hanno strategie alternative e antagoniste. Bersani (illuso) vuole un accordo con il M5S, Renzi con il Berlusca.

E’ opportuno conoscere chi ha dato a Renzi parte degli 814mila euro serviti alla sua campagna per le primarie (copyright il Fatto Quotidiano 3 aprile)-

-Alfredo Romeo (60mila euro), arrestato nel 2009 con accuse gravissime e condannato in primo grado a due anni per un episodio di corruzione, a breve l’appello

-Chicco Testa (10mila euro), ex ecologista, ex deputato comunista, presidente del disciolto Forum nucleare italiano

-Franz Grande Stevens (20mila euro), avvocato degli Agnelli, presidente fondazione San Paolo, consulente dello IOR, condannato a 15 mesi in appello per aggiotaggio informatico

-Paolo Fresco (50mila euro), Presidente della Fiat fino al 2002, ha fatto la donazione insieme alla moglie Maria Edmée Jacquelin.

Il “compagno” Renzi è assolutamente vicino al proletariato italiano e la sua linea strategica è sintetizzata nello slogan: “padroni, operai, uniti nella lotta”!

E questi fanno la morale a Grillo!

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