di FEDERICA MOLE’
VITTORIA – Una tragedia che ha coinvolto un’intera famiglia. La disperazione di un uomo, Giovanni Guarascio, 64 anni, che per difendere la propria casa, messa all’asta per 26 mila euro a causa di un debito di 10 mila euro che l’uomo aveva con una banca, si è dato fuoco, coinvolgendo nelle fiamme la moglie, la figlia e due agenti di polizia. Oggi era previsto l’incontro tra gli avvocati delle due parti: la famiglia proprietaria della casa e il nuovo acquirente. Lo sfratto era stato definito come “difficile” dall’ufficiale giudiziario Anna Cavallaro, che se ne occupa e che aveva chiesto l’aiuto della polizia.
Ma gli agenti sono stati allertati, visto il precipitare della situazione, dai vicini di casa della famiglia Guarascio quando hanno sentito i toni accesi della discussione. Gli agenti della volante, Marco Di Raimondo e Antonio Terranova, sono subito intervenuti e hanno cercato di calmare il propietario dell’immobile, convincendolo a liberare la casa lasciando dentro oggetti personali e mobili per poi recuperarli con calma.
Guarascio inizialmente sembrava convinto, poi il raptus di follia. Si è cosparso di benzina, contenuta in una bottiglia, gli agenti se ne sono accorti e hanno tentato di fermarlo afferrandolo per un braccio. Ma Guarascio è riuscito ad accendere il fuoco con un accendino che teneva nell’altra mano. Pochi istanti e le fiamme hanno avvolto anche la moglie, Giorgia Famà, anche lei 64 anni, e i due agenti intervenuti per calmare l’uomo. La figlia è stata solo sfiorata dal fuoco e ha lievi ustioni. Guarascio, la moglie e i due agenti sono stati ricoverati prima all’ospedale “Guzzardi” di Vittoria per le gravi ustioni agli arti superiori e al volto. Guarascio e un agente ora saranno trasportati in elisoccorso al centro grandi ustionati del Cannizzaro di Catania.
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