Una grande mappa digitale con tutti i tesori archeologici dell’isola

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Il nuovo strumento sarà presentato domani al dipartimento di Architettura di Alghero

banner_nuova_sarddi Federico Spano
ALGHERO. L’archeologia sarda fa un balzo nel futuro. I siti più famosi e quelli abbandonati, quelli già scavati e quelli noti solo attraverso i documenti antichi, saranno raccolti e catalogati in una grande mappa digitale. Una mappa dettagliata del nostro patrimonio, dotata di schede per ogni singolo sito, geolocalizzate, aggiornabili e ampliabili online dai ricercatori. Il nuovo strumento, che sarà integrato con i dati della Regione, dei Comuni, delle Soprintendenze e dei dipartimenti universitari, per esempio sarà fondamentale nella programmazione di lavori pubblici: sovrapponendo le varie cartografie, infatti, si saprà che in una determinata via cittadina, o in un particolare terreno, oltre a aventuali condotte idriche e cavi elettrici, ci sono “emergenze” archeologiche. In quel caso, l’indagine degli esperti della Soprintendenza sarebbe preliminare ai lavori stessi. Il nuovo strumento, che sarà presentato domani ad Alghero al dipartimento di Architettura dell’università di Sassari, potrà anche essere usato come base da società private innovative. Una startup, per esempio, potrebbe decidere di sfruttare questa mappa in chiave “social”. In futuro, per fare un esempio, grazie a una semplice applicazione per smartphone, trovandoci davanti a una domus de janas o a un nuraghe, potremo sapere tutto sul sito e, volendo, potremo inviare una foto aggiornata del luogo, contribuendo ad arricchire l’archivio pubblico. Allo stesso tempo, però, si avrebbe uno strumento in più per la tutela del patrimonio archeologico: il confronto fra due foto scattate in momenti diversi potrebbe, per esempio, evidenziare eventuali atti vandalici o un peggioramento delle condizioni del sito.

La creazione di questa “super” mappa è l’obiettivo del progetto regionale nato per creare e attivare il «Polo sardo del Sitan (Sistema informativo territoriale archeologico nazionale)». Il progetto, coordinato da Giovanni Azzena, presso il Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica dell’università di Sassari, rappresenta l’estensione di un più vasto progetto nazionale che coinvolge le università di Padova, Bologna, Siena, Roma La Sapienza, Salerno e Lecce.

Tutti i dettagli del progetto triennale, avviato nel marzo del 2012, che è finanziato dal ministero dell’Istruzione e da quello dei Beni culturali, saranno esposti quindi domani 8 giugno, dalle 10 alle 18.30, nella sede del dipartimento di Architettura, in via Lungomare 32 ad Alghero.”Con la nuova cartografia archeologica si risolverà il problema di comunicazione fra i vari enti – spiega il direttore scientifico del progetto, il professor Giovanni Azzena, che coordina il gruppo di lavoro composto dai ricercatori Federico Nurra, Francesca Bua ed Enrico Petruzzi -. Ogni sito archeologico, infatti, avrà finalmente un codice univoco di identificazione, una sorta di codice fiscale, con coordinate geografiche, dimensioni, denominazione, data scavo, ente che ha prodotto il dato, cronologia e descrizione minima. Noi stiamo creando l’infrastruttura. Gli interventi di ampliamento delle schede verranno fatti su base volontaria e con accreditamento. Successivamente, tutti potranno dare il proprio contributo, inserendo dati, immagini e informazioni, per valorizzare e tutelare il vasto patrimonio archeologico della Sardegna”.

1 Comment

  1. andrea

    Finalmente qualcosa che potrà valorizzare i veri tesori della nostra storia.

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