Morales bloccato a Vienna per 10 ore L’ira dei boliviani: «Aggressione»

Morales bloccato a Vienna per 10 ore L’ira dei boliviani: «Aggressione»

I governi europei bloccano il volo di Morales per 10 ore per paura che ci fosse Snowden

Francia, Portogallo e Italia gli hanno inizialmente vietato lo spazio aereo, ma la «talpa» non era a bordo

Uno spettro si aggira per l’Europa: è quello di Edward Snowden. La parafrasi di Marx ha qualche fondamento, visto che la vicenda che riguarda la «talpa» del Datagate sta mettendo a dura prova le diplomazie di tutto il mondo.

banner_corseraMORALES BLOCCATO A VIENNA- Ultimo casus belli in ordine cronologico quello che viene bollato come un atto di «prepotenza» imperialistica: così il governo boliviano ha definito infatti l’incidente diplomatico innescato da vari Paesi europei che non hanno lasciato atterrare o sorvolare il proprio territorio all’aereo del presidente boliviano Evo Morales, nel quale si sospettava si trovasse Snowden. Il velivolo, partito da Mosca, è stato costretto ad atterrare in Austria per il sospetto che l’ex analista della Cia stesse cercando di fuggire. Morales tornava in Bolivia da un vertice a Mosca quando al suo aereo è stato negato il passaggio nello spazio aereo della Francia e uno scalo tecnico in Portogallo per cui è stato costretto a una sosta non programmata e ad atterrare a Vienna. Poco dopo anche l’Italia, secondo il governo boliviano, avrebbe negato lo spazio aereo. Ipotesi poi smentita dalla Farnesina che ha invece concesso il passaggio al velivolo presidenziale. Morales, comunque, è stato trattenuto dieci ore prima di poter ripartire.

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L’INDIGNAZIONE DEI BOLIVIANI – Il sospetto si è rivelato dunque una «bufala», ma gli «infondati» timori -come li ha definiti il governo boliviano- hanno scatenato l’indignazione di La Paz. Dure le dichiarazioni del ministro della Difesa boliviano, Ruben Saavedra, che viaggia con il presidente. «È stata messa a rischio la vita del presidente Morales», ha detto Saavedra, precisando che il vettore è stato bloccato «in pieno volo, a pochi minuti all’ingresso nello spazio aereo francese». «Il signor Snowden non ha mai avuto alcun contatto con le nostre autorità e ancora meno poteva essere a bordo. È una bugia degli Stati Uniti utilizzata poi da alcuni governi europei, in questo caso Francia e Portogallo», ha sottolineato Saavedra alla Cnn in spagnolo. Anche l’Italia avrebbe vietato il transito, secondo Saavedra, ma mancano le conferme ufficiali da parte delle autorità italiane.

NIENTE RIFORNIMENTO A LISBONA – Nel ricordare che Lisbona aveva dato via libera «per rifornirci di combustibile nel suo territorio» prima di attraversare l’Atlantico, Saavedra ha aggiunto che poco prima del decollo a Mosca «le autorità portoghesi ci hanno avvertito che per problemi tecnici potevamo solo sorvolare il loro spazio aereo, ma non atterrare». Dopo lo stop di Parigi «l’equipaggio ci ha consigliato di dirigerci a Vienna, dove siamo in effetti atterrati», ha sottolineato Saavedra. «Non abbiamo niente da nascondere», ha proseguito il ministro, precisando che se Snowden presenterà una richiesta di asilo politico, La Paz «la esaminerà. Non siamo a conoscenza di alcuna richiesta in questo senso. Nell’ambito del diritto internazionale – ha puntualizzato Saavedra – tali richieste possono essere presentate e i governi hanno poi a loro volta tutto il diritto di concedere, oppure no, l’asilo».

Redazione Online

 

 

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