Abolizione delle province: il piano del governo. Sostituirle con collegi delle autonomie

Schermata 2013-07-05 a 15.17.35Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge costituzionale di abolizione delle province. Il provvedimento è composto di soli tre articoli. Il primo annuncia semplicemente l’abolizione delle province. Nel secondo sono contenuti i rinvii di diversi passaggi costituzionali in cui si citano le province, e il terzo prevede che c’è tempo fino a sei mesi dall’entrata in vigore di tale provvedimento per la soppressione delle province. Come ha anticipato il Corriere delle Sera il ddl che si dovrebbe approvare è solo il primo passo del nuovo tentativo di cancellare le province.

Un testo breve – scrive Lorenzo Salvia sul quotidiano di via Solferino – una proposta già anticipata dal ministro per i rapporti con il Parlamento Dario Franceschini. Una proposta che si limita a cancellare ogni riferimento alle Province fatto nella Costituzione. .
Sedici articoli ai quali si potrebbe aggiungere qualche passaggio, proprio per andare incontro ai rilievi della Corte che l’altro giorno aveva bocciato il decreto – inserito nel Salva italia – firmato dal governo Monti.

A differenza di quanto fatto dall’esecutivo del Professore che prevedeva un accorpamento tra enti, le province verranno cancellate. Tutte. Al loro posto ci saranno i collegi delle autonomie. Con una fondamentale differenza: non ci saranno organi politici eletti: niente presidente, niente giunta, niente consiglio. Niente voto e grande risparmio, se il governo Monti all’epoca aveva calcolato un risparmi netto intorno ai 500 milioni di euro, nel caso di un abolizione totale potrebbe esserci anche doppio.

Come spiega il Corriere i nuovi collegi si dovrebbero occupare di pianificazione dell’ambiente, del territorio, del trasporto locale, più la gestione delle strade. Tutto il resto dalla scuola alla cultura, passerà ai Comuni o alle Regioni.

Altro tema sul tavolo è quello legato ai confini. “Non ridisegneremo la mappa da Roma – spiega il ministro per gli Affari regionali Delrio – lasceremo alle Regioni la libertà di decidere”. In una fase iniziale comunque si partirà dalla cartina esistente.

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »