Milionari cinesi pagherebbero sosia per andare in prigione al loro posto

Sono forti le polemiche attorno al sistema giudiziario cinese, accusato frequentemente di essere particolarmente “amico” dei ricchi e potenti. Oltre a giudizi che qualcuno accusa di essere “comprati” e particolarmente favorevoli verso chi ha il portafoglio gonfio o buoni agganci al posto giusto, emerge sempre di più una pratica che avrebbe quasi dell’incredibile.

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Sarebbero molti i ricchi cinesi che, coinvolti in procedimenti penali, manderebbero in tribunale un sosia compiacente, adeguatamente retribuito, per essere condannato al posto loro. E né polizia né giudici si accorgerebbero di nulla, grazie ad una certa compiacenza.

Sono chiaramente rari i casi in cui la pratica emerge pubblicamente, ma ci sarebbero almeno due casi diventati di dominio pubblico: uno è il caso di un dirigente che avrebbe causato un incidente mortale ed avrebbe “assunto” il padre di un suo dipendente pagandolo 8.000 dollari per andare in prigione al suo posto, ed un altro caso del figlio di un gerarca di partito che, dopo avere causato anche lui un incidente stradale, avrebbe mandato in tribunale un’altra persona. In quest’ultimo caso però testimoni e parenti delle vittime se ne sarebbero accorti.

Una fonte interna della polizia cinese (ovviamente rigorosamente anonima) ammette: “Non sono casi frequenti. Ma non sono neppure casi rari.”

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