Santiago di Compostela, treno a folle velocità Almeno 78 morti. Verifiche su italiani a bordo

Schermata 2013-07-25 a 12.02.03Tragedia a Santiago de Compostela, in Spagna. Un treno ad alta velocità (Alvia), in arrivo nella città della Galizia, è deragliato ieri sera all’ingresso della stazione, provocando una strage: almeno 78 morti e 143 feriti. Settantatré cadaveri sono stati estratti dal convoglio e 4 persone sono le persone morte in ospedale. Intanto secondo fonti spagnole ci sarebbe stato un gruppo di italiani tra i passeggeri. Ma alla Farnesina non risulta. Il macchinista: “Andavo a 190 km/h”.

banner-unioneTra i passeggeri del treno c’è almeno un italiano, secondo quanto riferiscono fonti spagnole. Sono in corso verifiche sulla sua identità e su quanto potrebbe essergli accaduto. Secondo El Mundo on line sul treno vi sarebbe stato un gruppo di giovani italiani, ma la circostanza non trova alcuna conferma ufficiale. La Farnesina, però, riferisce che per il momento non risultano italiani a bordo del treno.

Intanto, dalla registrazione audio di una comunicazione tra uno dei macchinisti e la stazione è emersa la velocità del treno al momento del deragliamento: 190 km all’ra quando il limite in quel tratto è di 80 km/h. “Andavo a 190 all’ora. Spero che non ci siano morti perché me li porterei sulla coscienza. Sono umano, sono umano…”: è questo il contenuto della comunicazione.

Impressionanti le immagini dell’incidente, di cui non si conoscono ancora le cause, avvenuto alle 20.40 locali all’imbocco di un viadotto, all’altezza di una curva molto stretta: tutti i 13 vagoni del convoglio, in viaggio fra Madrid e Ferrol con 240 persone a bordo, sono usciti dai binari, schiantandosi con un boato secondo il racconto di testimoni, alcuni dei quali hanno parlato di “un’esplosione”. Diversi vagoni si sono piegati su un lato, mentre almeno uno si è ribaltato e ha preso fuoco.

Le prime foto hanno potuto mostrare anche alcuni corpi senza vita coperti alla meno peggio e feriti attorno ai quali si affannavano i soccorritori. Il disastro ha oscurato il giorno d’avvio dei festeggiamenti in vista della ricorrenza di San Giacomo, patrono di Spagna e della Galizia, il cui legame con la città fa di Santiago de Compostela una delle grandi mete del pellegrinaggio cristiano in Europa, con visitatori da mezzo mondo. La festa cade domani, 25 luglio, ma é annunciata secondo la tradizione dai rintocchi delle campane della Cattedrale già il 24, alla vigilia, per protrarsi di solito nella notte e poi per un’ intera settimana con riti ed eventi: alcuni dei quali stasera sono stati subito cancellati, mentre la zona del deragliamento si affollava rapidamente di ambulanze e squadre di soccorso.

Drammatiche le prime testimonianze raccolte dai media locali. “Quanti morti che ci sono qui, mio Dio”, ha esclamato una donna a Rado Galega nei primi minuti dopo l’accaduto. Il bilancio delle vittime, intanto, viene aggiornato di momento in momento. Secondo le ultime stime dei media galiziani, i morti risultano essere almeno 35 e i feriti una sessantina, ma pompieri, polizia e forze della sicurezza locale della Galizia sono ancora sul posto, alle prese con i vagoni accartocciati. E alcune voci riferivano a tarda sera di dozzine di persone intrappolate. Sulla zona ha continuato ad addensarsi a lungo una fitta colonna di fumo, mentre arrivavano responsabili di governo e autorità locali a cominciare dal sindaco di Santiago, Angel Curras. Per Santiago è stata una notte di morte.

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