ROMA – “Si dice che se ci ritiriamo dal programma degli F-35 non avremo penali. Ma abbiamo già speso 3 miliardi e mezzo di euro per la portaerei Cavour che dovrebbe ospitare gli F-35 a decollo verticale. Allora non capiremmmo per quale ragione abbiamo speso quei soldi”.
Lo ha affermato il ministro della Difesa Mario Mauro nel corso di una audizione al Senato davanti alle commissioni congiunte di Difesa, Esteri e Politiche europee in vista del consiglio europeo della difesa di dicembre 2013. Il ministro Mauro ha inoltre ricordato che in Europa le portaerei in servizio sono rimaste due, la nostra Cavour e la francese Charles de Gaulle.
Intanto, dagli Stati Uniti si apprende di un accordo tra Il Pentagono e la Lockheed Martin Corporation, in base al quale la compagnia che costruisce gli F-35 applicherà uno sconto del 4% sull’acquisto di 71 cacciabombardieri anti-radar, da consegnare in due lotti, 36 aerei con il primo, 35 con il secondo. Una commessa dal valore complessivo superiore ai 7 miliardi di dollari. In alternativa, visto i tagli lineari che hanno colpito tutte le spese del governo Usa, i militari sarebbero stati costretti a ridurre il numero di velivoli acquistati.
Una commissione del Senato ha appena deciso di frenare l’impegno Usa nel programma F-35, alla luce anche dei risultati spesso controversi dei test a cui gli aerei sono stati sottoposti. Per il 2014, la commissione ha autorizzato il Pentagono ad acquistarne 29, ma ha annunciato nuovi tagli al programma a partire dagli anni successivi.
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