Rapina nella villa del braccio destro di Briatore
E’ caccia ai tre banditi in Costa Smeralda

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E’ caccia all’uomo in Gallura alla ricerca dei tre malviventi che, armati e incappucciati, due notti fa hanno fatto irruzione all’interno di Villa Maria, l’abitazione di Monticanaglia, una zona fra Arzachena e Porto Cervo, di proprietà di Paolo Azara, manager della Billionaire srl, e della compagna Maria Giagoni, vicesindaco di Arzachena.

banner-unioneNell’abitazione c’era solo la governante, Augusta Pignone, di 48 anni, originaria di Benevento e residente ad Arzachena, che è stata legata e immobilizzata, mentre i rapinatori hanno cercato invano la cassaforte, per poi scappare con 12 orologi, due cellulari e un vecchio fucile, per un valore complessivo fra 30 e 40 mila euro.

Per fuggire i tre rapinatori hanno utilizzato l’auto della governante, poi ritrovata a poca distanza dalla villa.

L’UNICA TESTIMONE – Secondo il racconto dell’unica testimone, i tre avevano uno spiccato accento sardo e quando hanno capito che nessuno della famiglia si sarebbe presentato a casa a stretto giro, hanno arraffato i dodici orologi e il fucile e sono fuggiti con l’auto, una Fiat Punto, della governante. La vettura è stata ritrovata stamane all’alba a pochi chilometri dalla villa. E’ stata la stessa governante a dare l’allarme intorno alle 2: era stata immobilizzata mani e piedi e solo quando è riuscita a liberarsi ha chiamato il 112. Immediato l’arrivo dei carabinieri di Porto Cervo che hanno subito avviato le indagini.

CASI PRECEDENTI – I tre malviventi entrati in azione poco dopo le 22, tutti vestiti di scuro, mascherati con passamontagna e armati di coltello, hanno trovato nella villa, ribattezzata “Maria”, solo la governante di 50 anni. Alla donna avrebbero chiesto insistentemente dove si trovasse la cassaforte, ma – hanno accertato poi i carabinieri – in casa nessuno l’aveva mai installata. E a questo punto che avrebbero preteso che la governante telefonasse alla signora Giagoni per sapere quando rientrava. Un particolare che rafforzerebbe la voce, non confermata però dagli inquirenti, che in realtà i banditi avessero in mente un sequestro lampo a scopo di rapina fallito per l’assenza dei proprietari.

Buen retiro di facoltosi uomini d’affari di mezzo mondo, la Costa Smeralda attira anche i criminali in trasferta con il pallino dei colpi milionari. Nell’agosto del 2009 il clamoroso furto di gioielli all’esclusivo Colonna Pevero Hotel di Porto Cervo: dalla suite di una principessa saudita i ladri riuscirono a sfilare dal muro la cassaforte portando via preziosi per 11 milioni di euro. Risale invece all’agosto 2010 un colpo in altra villa di Monticanaglia: vittima l’imprenditrice turistica di 71 anni Mariuccia Premoli. La donna era stata sorpresa dai suoi aggressori nel sonno, nel pomeriggio, picchiata, legata e imbavagliata e ridotta in fin di vita: anche in quel caso i malviventi cercavano la cassaforte. Due invece i casi eclatanti del 2012. Il primo a Pantogia ai danni di Franco Ermini, 73 anni, proprietario del Cafè du Port, uno dei punti di riferimento di Porto Cervo. In tre lo avevano atteso nel giardino di casa, quindi malmenato e rapinato di 10mila euro in contanti, l’incasso della serata. Il secondo sempre in località Monticanaglia: nel mirino l’abitazione di Philippe Renault, 50 anni, uno dei Pr più noti della Costa Smeralda, direttore del Pepero, la discoteca cult del Piccolo Pevero, a Porto Cervo. Il Pr aveva in uso un appartamento di proprietà proprio di Paolo Azara. In quel caso i malviventi si impossessarono di qualche migliaio di euro e di gioielli.

LE INDAGINI – Sull’episodio indagano i carabinieri della stazione di Porto Cervo, guidati dal comandante Giulio Brandano, e del Reparto territoriale, coordinati dal comandante della Compagnia di Olbia, Nicola Lorenzon, che oltre ad alcune testimonianze stanno analizzando anche filmati del circuito di videosorveglianza.

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