Lucertole , riso e foglie di coca: la dieta dell’uomo più vecchio del mondo

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IL RECORD FINORA APPARTENEVA A UNA DONNA FRANCESE VISSUTA FINO A 122 ANNI

Carmelo Flores Laura, boliviano, secondo i documenti ha 123 anni. Il Guinness dei primati deve ancora «certificare»

banner_corseraPARIGI – Vive da solo a quattromila metri d’altezza, in un villaggio a ovest di La Paz, non lontano dal lago Titicaca. Non ha più denti, ma non se ne fa un cruccio, poiché riesce ancora a masticare la sua dose quotidiana di foglie di coca. Cucina personalmente i suoi pasti, non prende medicine, si difende dal freddo con un ridotto guardaroba di poncho, completato da un berretto di lana che gli copre le orecchie. E il mese scorso ha festeggiato i 123 anni d’età. Se non c’è un errore di trascrizione nei suoi documenti, il boliviano Carmelo Flores Laura è nato il 16 luglio del 1890, come certifica il Tribunale elettorale del suo paese, ed è il decano in carica del genere umano. Ha scippato il record di longevità alla francese Jeanne Calment, deceduta ad Arles nel 1997, alla rispettabile età di 122 anni, e oscurato il primato della più anziana donna vivente, la giapponese Misao Okawa, attualmente appena 115enne.

RISO – La Francia fa tanto di cappello al nuovo fenomeno di sopravvivenza secolare, ma aspetta che la performance sia omologata dalla redazione del Guinness dei primati, cui sono stati inviati i documenti anagrafici dell’impassibile matusalemme. Indifferente alla questione, Carmelo accoglie i giornalisti che s’inerpicano fin all’altipiano per incontrarlo con il suo sorriso sdentato e sempre la stessa laconica risposta, all’inevitabile richiesta di svelare al mondo il suo segreto: “Cammino molto, assieme agli animali”. Sicuramente c’è poco in comune tra l’alimentazione della sua quasi coetanea francese, che si concedeva generose quantità di cioccolato e di porto, e la dieta più spartana del boliviano che, in gioventù, traeva il suo fabbisogno di proteine da lucertole e serpenti: “Aprivo loro il ventre e mi preparavo una frittura – spiega ai suoi nauseati visitatori – oppure li cuocevo nella zuppa”. Ora la sua condizione è migliorata: “Posso comprarmi del riso”.

(Afp/Aizar Raldes)(Afp/Aizar Raldes)

UNICA MOGLIE – Da ben tre anni dispone anche di elettricità, ma non ha mai provato le gioie dell’acqua corrente. Non esercita più la sua professione ufficiale di agricoltore e i suoi ricordi talvolta si appannano, come i suoi occhi: sa di avere partecipato alla guerra contro il Paraguay, nel 1933. E rammenta rivoluzioni anche più antiche: “Combattevamo con i bastoni”, ma non saprebbe dire esattamente quando né dove. Però non ha mai dimenticato la sua unica moglie, un po’ più anziana di lui, e scomparsa a 107 anni, già da qualche lustro. Insieme hanno avuto tre figli, dei quali due già defunti, 16 nipoti e 39 bisnipoti. Al libro dei Guinness, ora, l’ardua sentenza.

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