di ANTONIO FERRARA
La Regione assegna 4 milioni di euro alla fondazione Ravello, presieduta dal capogruppo Pdl alla Camera, Renato Brunetta, e scoppia un caso politico. Il segretario regionale di Sel, Arturo Scotto, accusa il presidente Caldoro di “aiutare i suoi amici”. Il Pd annuncia un’interrogazione urgente in consiglio regionale. E Renato Brunetta querela il segretario provinciale del Pd di Salerno, Nicola Landolfi, che aveva paragonato il finanziamento a “una rapina a mano armata”. La querela giunge al culmine della polemica contro la Regione sollevata dai vendoliani e dai democratici.
Il capogruppo regionale Pd Raffaele Topo spiega che alla ripresa dei lavori del consiglio il gruppo depositerà l’interrogazione per conoscere i criteri e le procedure utilizzate per l’assegnazione dei fondi. “C’è un problema politico – spiega Topo – abbiamo perplessità sulle procedure adottate nella delibera”. Ancora accuse alla giunta di Caldoro, sebbene meno dirette rispetto a quelle di Sel. I 4 milioni per Ravello rientrano in un programma di interventi di promozione culturale da 66 milioni, deciso dalla Regione nell’ambito del Pac, il Piano azione coesione varato dal governo per riprogrammare i fondi europei e impedire che andassero perduti per i ritardi delle regioni meridionali.
Assieme alla Fondazione Ravello, i destinatari dei finanziamenti, deliberati dalla giunta regionale il 12 luglio, sono il Comune di Napoli (11 milioni di euro per il Forum delle Culture), la stessa Regione (5 milioni per il Forum), il Teatro San Carlo (11 milioni), la fondazione DonnareginaMuseo Madre (6 milioni), il Teatro Mercadante (2 milioni), la fondazione Campania dei festival (10 milioni), la fondazione Giffoni Film festival (4 milioni), la Film commission (4 milioni), l’Ente ville vesuviane (500 mila euro), più altre attività e programmi di valorizzazione turistica e culturale (i restanti 8,5 milioni).
Quelle nozze blindate, tra ministri e precari
Per il segretario regionale di Sel “se Brunetta tiene davvero allo sviluppo di Ravello, deve fare un passo indietro, almeno fino a quando fa il capogruppo Pdl a Montecitorio”. L’ex ministro – che di Ravello è anche cittadino onorario al pari di Jaqueline Kennedy, Gore Vidal, Hillary Clinton e anche Domenico De Masi e che in zona possiede una villa di massimo pregio – guida da dicembre 2011 l’ente costituito da Regione, Comune di Ravello, Provincia di Salerno, Ept di Salerno e Direzione regionale dei beni culturali della Campania per promuovere eventi e gestire i luoghi della cultura in costiera amalfitana.
A cominciare dall’auditorium Oscar Niemeyer che ora, proprio grazie a un protocollo firmato appena due mesi fa, è affidato all’ente di Brunetta. In una nota, Palazzo Santa Lucia precisa che i soldi destinati alla fondazione presieduta da Brunetta riguardano non solo il territorio comunale di Ravello, ma tre beni monumentali (auditorium, villa Episcopio e villa Rufolo) che fanno rete con l’intera costiera amalfitana, patrimonio Unesco.
“I quattro milioni – spiegano dalla Regione – sono stati solo assegnati e verranno materialmente messi in campo solo dopo le valutazioni e i controlli di efficacia ed efficienza, e saranno spalmati in almeno due anni, cioè, in proporzione meno degli anni passati”. Ma Sel non ci sta: “Cosa accadrà quando l’ex ministro avrà a che fare con la pubblica amministrazione? – si chiede Scotto – . Brunetta non è certo un personaggio esterno ai giochi politici come il suo predecessore Domenico De Masi. Per il bene di Ravello, si dimetta dalla Fondazione”.
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