DIO SALVI LA REGINA DAL RE DEI PAPARAZZI CHE STA PER METTERE ALL’ASTA 23 MILA FOTO DEI REALI D’INGHILTERRA

A 77 anni, costretto su una sedia a rotelle, Ray Belisario (il fotografo più odiato dai Windsor) ha deciso di vendere all’asta la sua collezione di scatti e destinare il ricavato in beneficenza – La casa reale potrebbe acquistare tutto per evitare la pubblicazione…

Monica Ricci Sargentini per Corriere.it

Oggi Ray Bellisario è un anziano signore, costretto su una sedia a rotelle, gli occhi tristi che ti guardano dietro i grandi occhiali. Ma per più di vent’anni quest’uomo è stato il fotografo incubo della famiglia reale inglese tanto da essere soprannominato «il martello di Casa Windsor».

The Queen left dances the Twist article B BD DC xFiglio di due immigrati italiani che sopravvivevano vendendo gelati per strada, Ray aveva ancora i calzoni corti quando ha cominciato a fotografare la regina. Siamo nel 1952, Elisabetta II è appena salita al trono, lui riesce a fotografarla mentre si ripara dalla pioggia sotto un ombrello. L’immagine viene pubblicata da molti giornali e il ragazzo decide che quella è l’occasione professionale della sua vita.

Da allora il ragazzo diventa una spina nel fianco dei Reali che vengono «pizzicati» in momenti privati e inusuali. E proprio per l’abitudine a non cercare lo scatto tradizionale Bellisario viene definito il primo paparazzo londinese. I Windsor fanno di tutto per fermarlo: gli bloccano l’accesso agli eventi ufficiali, lo denunciano al garante della stampa, chiedono ai giornali di non acquistare le sue foto e lo portano persino in tribunale.

Prince Charles in June Barticle B B B DC x

Ma lui continua imperterrito a fare il suo lavoro: si apposta durante i pic-nic della famiglia, ritrae Charles mentre fa sci d’acqua sopra ad una sedia poggiata su una tavola di legno, la regina nella residenza di Balmoral che balla il twist davanti a un’amica, la principessa Anna mentre prende il sole in costume da bagno a Malta vezzosamente appoggiata su una macchina. Immagini che mandano su tutte le furie Buckingham Palace.

Il principe Filippo è talmente ossessionato dal personaggio da minacciare di rinchiuderlo nella Torre di Londra. Ora Ray Bellisario, 77 anni, ha deciso di mettere all’asta la sua collezione, circa 23 mila fotografie, e dare il ricavato (si stima tra le 500 mila e il milione di sterline) a Reach for Rights, l’organizzazione caritatevole da lui stesso fondata nel 2012 per aiutare i bisognosi a far rispettare i propri diritti.

Ray Bellisario article B C DC x

«Mi spiace separarmi dal mio lavoro – ha dichiarato il fotografo alla casa d’aste Omega -, l’ho custodito per 40 anni, spostandolo segretamente da un posto all’altro. Chiunque comprerà la collezione sappia che sta acquistando un pezzo di storia». Ne è consapevole Buckingham Palace che, secondo alcuni, sta accarezzando l’idea di aggiudicarsi tutti i lotti per seppellire gli scatti in un armadio.

La metà delle immagini riguarda la famiglia reale, sono foto scattate tra la metà degli anni 50 e la fine dei 70. Alcune sono dei veri e propri scoop come l’incontro segreto tra la regina e il Duca di Windsor, lo zio che aveva abdicato al trono per amore. Per fotografare l’ex Edoardo VIII e la nipote, Bellisario prende una stanza al 19 piano dell’Hotel Hilton con vista su Park Lane e aspetta. «Un pomeriggio – racconta – mi vedo il Duca affacciarsi su giardini del Palazzo seguito dalla regina». La foto viene pubblicata da Paris Match e nessun giornale britannico la riprende.

Charles article B BA DC x

Socialista da una vita, Bellisario detesta la famiglia reale e, all’inizio degli anni 80, decide di dedicarsi a questioni più serie come la guerra civile in Nigeria o il conflitto in Irlanda del nord. L’ex fotografo oggi si batte per i diritti dei disabili (lui lo è da 27 anni) e spesso si reca a Cuba dove insegna giornalismo all’università dell’Avana. La vendita del 10 ottobre a Londra rappresenta per lui la chiusura di un’epoca. Dei reali non vuol più sentir parlare, quando pensa alla regina scuote la testa e dice: «Quella dannata maledetta».

 

 

 

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