In Sardegna, spiega il Centro Studi L’Unione Sarda che ha rielaborato i dati, i risultati dell’indagine Istat sulle forze di lavoro relative al secondo trimestre 2013 mettono in luce un calo dell’occupazione pari a 54 mila unità e un contestuale aumento delle persone in cerca di lavoro di 20 mila unità, rispetto allo stesso trimestre del 2012.
La riduzione, continua il Centro Studi, interessa prevalentemente il settore dei servizi che perde 52 mila occupati mentre il calo del settore agricolo si attesta a 9 mila unità. Cresce invece il settore industriale di 8 mila occupati.
COSI’ NEL RESTO D’ITALIA – Il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre 2013 è pari al 12%, in crescita di 1,5 punti percentuali rispetto a un anno prima. Il numero dei disoccupati, pari a 3.075.000, è in ulteriore aumento su base tendenziale (13,7%, pari a +370.000 unità). Per gli uomini l’indicatore passa dal 9,8% all’attuale 11,5% e per le donne dall’11,4% al 12,8%.
Sempre nel secondo trimestre tra i 15-24enni il tasso sale al 37,3% (+3,4 punti), con un picco del 51% per le giovani donne del Mezzogiorno.
A PAGARE SONO I GIOVANI – Tra i 15-24enni, rileva l’Istat, le persone in cerca di lavoro sono 635 mila e rappresentano il 10,6% della popolazione in questa fascia d’etá. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 39,5%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,3 punti nel confronto tendenziale con l’anno scorso.
Ovviamente il numero dei disoccupati continua ad aumentare e nel secondo trimestre 2013 raggiunge quota 3,075 milioni, 370 mila in più rispetto all’anno prima (+13,7%). L’incremento è diffuso su tutto il territorio e interessa in oltre metà dei casi persone con più di 35 anni. il 55,7% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più.
PEGGIORA LA SITUAZIONE DEI PRECARI – In forte calo nel secondo trimestre dell’anno anche i lavoratori atipici, dimunuzione già registrata nei primi tre mesi dell’anno. La crisi brucia, secondo i dati Istat, 209 mila posti di lavoro “precari” nel secondo trimestre (-7,2%), tra lavoratori a termine e collaboratori. I lavoratori atipici sono 2,7 milioni di persone.
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