NON CI SONO PIU’ LE MIGNOTTE DI UNA VOLTA! ARRESTATA LA ESCORT-RAPINATRICE: SEDAVA I CLIENTI E LI RIPULIVA

banner_dagospiaTradita da un fiore tatuato e dal telefonino, è finita a Rebibbia “Carla”, escort romena 38enne, accusata di 4 rapine a domicilio – Una volta a casa dei clienti, li stordiva con potenti sonniferi e li ripuliva di soldi e oggetti di valore – Qualcuno ha rischiato anche l’infarto…

Rinaldo Frignani per Corriere.it

PROSTITUTA

Tradita da un fiore tatuato sul braccio sinistro. Dallo sguardo «candido» – come lo avevano descritto le vittime prima di perdere conoscenza sopraffatte dal sonnifero – ma soprattutto dal telefonino.

Quello di «Carla», escort di 38 anni, una romena che si faceva passare per ungherese, che pur intestato a un prestanome ha comunque portato gli investigatori della polizia all’identità della donna accusata di quattro rapine a domicilio ad altrettanti uomini che l’avevano contattata sulla Rete convinti di trascorrere una serata a luci rosse.Invece i malcapitati, fra i quali un ginecologo dei Parioli e altri professionisti della Balduina e di Monte Mario, si sono risvegliati con la casa svaligiata.

Della donna conosciuta sul web, invitata a cena e poi portata a casa non c’erano tracce. «Carla» avrebbe agito a Roma dal 17 al 20 agosto scorso, poi si è spostata a Firenze. A Livorno, sabato scorso, era pronta a colpire ancora ma poi è tornata ancora nella Capitale perché contattata da un uomo.

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Tuttavia la misteriosa rapinatrice, armata con una grande quantità di medicinali a base di benzodiazepine, non si era accorta che la prossima vittima era già stata avvertita dalla polizia e che un ispettore del commissariato avrebbe partecipato all’incontro organizzato sul social network.

E così «Carla» non ha fatto in tempo a preparare il micidiale cocktail soporifero che ha messo fuori combattimento tutti i partner, finiti al pronto soccorso non solo per gli effetti del sonnifero ma anche per ferite alla testa provocate da rovinose cadute sul pavimento. Qualcuno di loro ha anche rischiato l’infarto. Ora invece la donna – alla quale sono stati sequestrati blocchi di ricette del ginecologo – è a Rebibbia.

 

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