Viale Trento, proteste Alcoa
Ferito ispettore della Digos

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Momenti di tensione questa mattina durante il sit-in dei lavoratori Alcoa sotto il palazzo della Regione: un ispettore della Digos è stato ferito dal lancio di una pietra. Una delegazione di 15 lavoratori è stata ricevuto dall’assessore all’Industria Liori.

banner-unioneOra vorrebbero incontrare il Governatore Cappellacci. E nell’attesa i quindici lavoratori hanno deciso di rimanere nella sala conferenze al primo piano della torre del Palazzo della Regione, in viale Trento a Cagliari. Non se ne andranno da lì – questo quello che hanno riferito – sin quando non riusciranno a parlare con il governatore Ugo Cappellacci. Nel frattempo Liori è riuscito a mettersi in contatto con il sottosegretario allo sviluppo economico Claudio De Vincenzi: una riunione a Roma per parlare della situazione di Alcoa dovrebbe essere fissata entro la prima decade di ottobre.

INCONTRO CON LIORI – Una delegazione di quindici lavoratori dell’Alcoa di Portovesme e delle imprese collegate, dopo la protesta di questa mattina davanti al palazzo della Regione Sardegna, è stata ricevuta dall’assessore dell’Industria Antonello Liori.

Il rappresentante della Giunta Cappellacci ha introdotto la riunione spiegando ai lavoratori che il Governo resta l’intermediario principale della vertenza. “Cappellacci – ha detto Rino Barca, sindacalista Cisl – ci aveva garantito che avremmo giocato questa partita insieme.

La fabbrica è ferma da un anno: siamo di fronte a un accordo non rispettato da azienda e governo. Non è solo un problema industriale: la soluzione serve a mantenere un tessuto sociale che sta scoppiando”. In tanti hanno chiesto spiegazioni sul mancato avvio dei corsi professionali riservati ai disoccupati delle ditte d’appalto.

“Cosa state facendo – ha detto Daniela Piras della Uil – per avere delle risposte? Noi stiamo sollecitando l’incontro a Roma: voi cosa state facendo?”. All’attacco anche Manolo Mureddu, Rsu Cisl, uno dei portavoce dei lavoratori delle ditte d’appalto: “La Regione sta disattendendo accordi – ha detto l’operaio – che servono per la sopravvivenza. Non è possibile che il Sulcis debba essere messa in ginocchio da vincoli e burocrazia. Decidete una volta per tutte se volete stare con noi”.

L’assessore Liori ha ribadito le “regole” sull’erogazione degli ammortizzatori sociali. “Ci hanno impedito di anticipare i fondi”, ha ricordato l’assessore regionale riferendosi all’impugnazione del Governo alla Consulta delle legge regionale che anticipava 30 milioni di euro. Franco Bardi della Cgil ha suggerito un possibile percorso. “Ma perché non seguire l’esempio di altre Regioni che riescono a stipulare le convenzioni con l’Inps per garantire la continuità dei pagamenti?”.

TENSIONE DURANTE IL SIT-IN – Si sono vissuti momenti di tensione quando un gruppetto di operai ha tentato di forzare il cordone di sicurezza delle forze dell’ordine. Un ispettore della Digos è stato colpito alla testa da una pietra lanciata dai manifestanti. Sul posto è giunta un’ambulanza del 118 che sta prestando le prime cure all’ispettore della Polizia, che non sarebbe grave. Scontri che i sindacati hanno subito stigmatizzato.

“Ci dissociamo da qualsiasi episodio di violenza – ha detto Roberto Forresu, segretario provinciale della Fiom-Cgil – la tensione è tanta per questa situazione ma non deve giustificare nessuna violenza”.

Ora la situazione è tornata alla calma, con gli operai che manifestano all’esterno con cori e fischietti. Intanto si è appreso che una delegazione di lavoratori e sindacalisti verrà ricevuta dall’assessore regionale dell’Industria, Antonello Liori.

IL SINDACO ZEDDA CON GLI OPERAI – Anche il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, e quello di Carbonia, Giuseppe Casti, hanno incontrato questa mattina i lavoratori in cassa integrazione diretti e appalti dell’Alcoa, che stanno manifestando sotto il Palazzo della Regione, a Cagliari. I due sindaci si trovavano nel Palazzo di viale Trento per impegni istituzionali e sono scesi all’esterno per sentire la voce dei lavoratori e dei sindacalisti del Sulcis, che hanno deciso di far ripartire la protesta anche alla luce del mancato avvio dei corsi di formazione e riqualificazione, previsto per settembre. Tra le richieste alle istituzioni, anche quelle relative ad una ripresa delle trattative per la cessione dello stabilimento di Portovesme.

 

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