Catechismo: respinti i bimbi che non hanno pagato l’iscrizione. La diocesi: «Il parroco ha sbagliato

Schermata 2013-10-06 a 16.51.36L’episodio in una parrocchia di Rescaldina, nel Varesotto

banner_corsera«Non paghi? Niente catechismo»: questo si sono sentiti rispondere i bambini che sabato non sono stati accolti dal parroco al corso di preparazione alla cresima perché non in regola con il pagamento dell’iscrizione. L’episodio, riportato da «La Prealpina», è avvenuto nella chiesa parrocchiale dei Santi Giuseppe e Bernardo a Rescaldina, nel Varesotto. A inizio lezione – secondo quanto raccontato da un genitore – è stato fatto l’appello e i bambini che non erano in possesso del foglio di iscrizione con relativo contributo economico sono stati fatti uscire dall’aula. Alcuni genitori sono rimasti turbati dal comportamento del parroco, don Enrico, che ha preferito non commentare la vicenda.

LA DIOCESI – Il parroco della chiesa dei Santi Giuseppe e Bernardo di Rescaldina ha cacciato alcuni bambini dal catechismo. non per i soldi ma per la mancata iscrizione .Lo ha sostenuto il suo diretto superiore, il vicario episcopale a Rho Giampaolo Citterio, che giudica «sbagliato che alcuni bambini siano stati allontanati» e per questo ha chiesto al parroco Don Enrico «di ammettere tutti immediatamente». «I genitori che presentano i ragazzi per il cammino della cresima sono invitati a fare domanda di iscrizione, dando un’adesione formale – ha spiegato il monsignore – normalmente in quella chiesa è annessa una quota di 30 euro come rimborso spese, ma chi ha problemi economici basta che lo dica e si può iscrivere lo stesso».

IL CASO – Don Enrico, che aveva consegnato i moduli di iscrizione da 15 giorni, «ha chiesto ai ragazzi che si erano presentati al primo incontro in preparazione alla cresima che non lo avevano portato di aspettare in un’altra aula dell’oratorio». Si è così generato «un momento di irrigidimento vicendevole che va superato perchè la linea della Diocesi – ricorda Citterio – è di non escludere nessuno, anzi, andiamo a cercare i giovani anche nelle periferie».

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