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L’inviolabilità di Villa Certosa resterà applicabile, almeno per altri tre anni. È quanto traspare dall’ennesima richiesta di archiviazione sull’esistenza o meno di una serie di presunti abusi edilizi che vennero denunciati, nel luglio del 2011, dal fotografo sardo Antonello Zappadu. Stando alla querela presentata dal free lance (il quale risiede da anni in Colombia) nell’area centrale di Villa Certosa, tra cactus e piscine di talassoterapia, i progettisti dell’ex premier avrebbero effettuato scavi per realizzare una sorta di tempio massonico che venne coperto, a lavori ultimati, con una serra quadrata a cielo aperto. La denuncia, finita sul tavolo del procuratore della Repubblica Riccardo Rossi, venne esaminata a fondo così come le foto allegate, che – stando a quanto raccontava il fotografo sardo – rappresentavano le varie sale sotterranee di Villa Certosa. «Le richieste di accesso al sito – ha spiegato il legale di Zappadu, l’avvocato Angelo Merlini – sono state stoppate dall’apposizione del segreto di Stato, e quindi non si è potuto accertare se la nostr a denuncia fosse o meno fondata». Il c aso è ormai chiuso. (g.p.c.)
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