Dalla scomparsa nell’agosto scorso di Virgilio Antonio Vidal Mora, noto come Silver e capo di una delle colonne delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc), i guerriglieri sono impegnati nella ricerca frenetica della quindicina di rifugi segreti nei quali avrebbe nascosto una grande quantità di denaro – si parla di circa 10 milioni di dollari – provenienti dal narcotraffico. Silver è morto il 25 agosto nel bombardamento di una base operativa delle Farc in una località del comune di Riosucio, nella regione di Chocò: è da qui, vicino alla frontiera con il Panama, che la guerriglia marxista controllava l’esportazione della cocaina, facendosi pagare in dollari dai trafficanti di Antioquia per ogni chilo di droga che si lasciava passare. In base a comunicazioni criptate recuperate dall’esercito colombiano nella base bombardata, si è potuto stabilire che il comando centrale delle Farc ha creato una commissione speciale per risolvere il problema dei “tesori di Silver”, che avrebbero già causato la diserzione di vari guerriglieri, spariti dopo aver scoperto nascondigli che custodivano forti somme di denaro. Secondo fonti militari citate dalla stampa locale, nel 2011 le Farc decisero di centralizzare le loro attività di trasporto della cocaina attraverso la “colonna 57” comandata da Silver: si trattava di 8 tonnellate di droga al mese, portate fino alla frontiera e successivamente consegnate a rappresentanti di bande di narcotrafficanti messicani, come Los Zetas e il Cartello di Sinaloa.
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