La guerra dei grillini sardi, un avvocato dei Meetup chiede l’espulsione di Cotti

sardinia postSi aggiunge un capitolo nella guerra dei grillini sardi, con lo scontro tra il gruppo dei Meetup (www.meetup.come/Movimento-Cinque-Stelle-In-Sardegna) e quello di Tramatza (www.sardegna 5stelle.it). Carmelino Fenudi, un attivista della prima fazione ha chiesto le dimissioni del senatore Roberto Cotti, “reo” di aver aperto a Cagliari un suo ufficio politico.

Fenudi è un avvocato e la propria richiesta l’ha scritta nel forum delle liste civiche, una sezione aperta che si trova nel blog ufficiale quello di Grillo (www.beppegrillo.it). Queste le parole del legale: “Il senatore Cotti è un CinqueStelle? Stiamo diventando un partito? Il parlamentare inaugura il suo ufficio elettorale: per fare che?“. Fenudi ha il sospetto che l’ufficio di Cotti diventi “una sezione elettorale della lista di Tramatza”.Schermata 2013-11-26 a 09.27.32

Cotti, tuttavia, sino alle elezioni politiche di febbraio 2012 faceva parte proprio dei Meetup che si chiamavano “gruppo di Olbia”, perché si riunivano nel capoluogo gallurese. Fenudi chiede l’espulsione del senatore cagliaritano in qualità di “iscritto certificato”.

Finora, tuttavia, il gruppo dei Meetup è stato quello che ha avuto la peggio: sabato scorso, alla vigilia della convention alla Fiera di Cagliari, Grillo ha dichiarato che quella riunione non era riconosciuta dallo staff nazionale e ha anche invalidato le candidature” raccolte entro il 31 ottobre per le Regionali sarde.

La replica di Cotti. “‘L’attacco’ nei miei confronti è dovuto alla sconfessione, operata da Beppe Grillo sul blog nazionale del Movimento, dell’assemblea cagliaritana che avrebbe dovuto concludere l’iter avviato dal Meetup Sardegna (cosiddetta Road Map) per la selezione dei candidati alla carica di consigliere regionale e presidente, sconfessione che evidentemente i “ribelli” attribuiscono erroneamente ad un mio intervento – peraltro mai avvenuto – presso Beppe Grillo o il suo Staff”. Lo scrive in una nota il senatore del M5S Roberto Cotti, che prosegue: “Non trovando altri appigli, l’accusatore mi contesta l’apertura di uno spazio per le attività collegate all’esercizio del mandato parlamentare e a quelle di portavoce del Movimento, non precisando però che tale spazio è di mia proprietà, che non comporta alcuna spesa a carico del Senato o della collettività, ma al contrario la rinuncia a quanto avrei potuto ricavare da un affitto ad altri. Infine – conclude Cotti – non risponde al vero nemmeno il paventato uso dello spazio come “ufficio elettorale” (termine inventato di sana pianta dall’estensore della richiesta di espulsione) del gruppo cosiddetto di Tramatza, nelle cui attività non sono coinvolto. È arrivato il momento che le persone che hanno deciso di remare contro il Movimento e i suoi portavoce, per fini che saranno presto chiariti, lo abbandonino senza provocare ulteriori danni”

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