Olbia 29 novembre 2013- Dario Budroni (la Nuova)- Le mani tremano e il cuore si ferma in gola, durante un minuto di silenzio
che lascia spazio al ricordo, alla memoria cruda di un inferno plumbeo e disperato. Lo sguardo commosso scruta una sala importante, solenne, dove tutto sembra inchinarsi davanti al loro esempio. A cominciare dal presidente della Repubblica. «Voi ci avete parlato di quella che io considero l’Italia migliore, quella della solidarietà», ha detto ieri mattina Giorgio Napolitano, al Quirinale, rivolgendosi a una delegazione di studenti e dirigenti scolastici di Olbia, seduti in prima fila e accompagnati dal sindaco Gianni Giovannelli. «Avete dato un grande esempio, voi e tutti coloro che vi hanno aiutato – ha continuato Napolitano –. Bisogna evitare questi disastri,ma è importante saper reagire con questo slancio solidale comune». Parole di profonda gratitudine che vanno a elogiare il valore di un’intera comunità. E in particolare quegli studenti che, a qualche ora dalla devastante alluvione del 18 novembre, si sono materializzati nelle strade, armati di pale e stivali di gomma, per aiutare chiunque ne avesse bisogno a liberare case, scuole, cantine e aziende sommerse dalla melma. «L’incontro è stato molto emozionante. Napolitano doveva premiare alcune scuole che avevano partecipato a un progetto ambientale, paradossalmente incentrato sul valore dell’acqua. Però ha colto l’occasione e ha invitato pure noi olbiesi, per ringraziarci di persona. Non ce l’aspettavamo – racconta Gianluca Corda, preside del professionale Ipia, una delle scuole più colpite dall’alluvione –. Così ci è stata dedicata l’apertura della celebrazione, con tanto di inno nazionale cantato dai bambini e un minuto di silenzio in memoria delle vittime della tragedia». Poi è stato il preside dell’istituto tecnico Panedda, Gianni Mutzu, a prendere la parola davanti a Napolitano. Con voce commossa e parole cariche di orgoglio, ha portato il saluto della città e raccontato al Presidente la straordinaria mobilitazione degli studenti di Olbia, subito ribattezzati angeli del fango. «A Giorgio Napolitano e al ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza abbiamo anche regalato alcune foto scattate ai ragazzi impegnati a liberare la città dal fango – continua Gianluca Corda –. A fine cerimonia, poi, Napolitano ci ha salutato uno a uno, mentre il ministro Carrozza si è dichiarato disponibile a visitare Olbia il prima possibile. Nei prossimi giorni, nel frattempo, arriveranno in città alcuni funzionari del ministero». Insieme ai presidi Corda e Mutzu, al Quirinale c’erano anche i colleghi Gigi Antolini, dello scientifico Mossa, Elisa Mantovani, del classico Gramsci, Enrica Scuderi, del tecnico Deffenu, e Gianni Ibba, dell’istituto comprensivo. E ovviamente uno studente per ogni scuola, con la giacca e la cravatta al posto di impermeabile e stivali. Prima dell’incontro con i ragazzi, comunque, Giorgio Napolitano ha ricevuto riservatamente il sindaco Gianni Giovannelli, insieme ai ministri dell’Istruzione e dell’Ambiente Maria Chiara Carrozza e Andrea Orlando. Al presidente della Repubblica, Giovannelli ha voluto consegnare la lettera che nel 2011 aveva inviato al governo,con la quale chiedeva di poter spendere parte dei soldi vincolati dal patto di stabilità per fronteggiare il forte rischio idrogeologico nel territorio comunale. Un appello rimasto ignorato. «Napolitano si è dimostrato molto interessato. Poi ovviamente ho parlato ancora di patto di stabilità, perché ci sono troppe priorità che non possiamo trascurare – spiega Giovannelli –. Occorre mettere a norma le scuole e mitigare tutti i rischi che il nostro territorio corre.Insomma, abbiamo bisogno dispendere le nostre risorse».
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