La Difesa non si ferma: il 22 settembre si riprende a sparare

 

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SASSARI. Lunedì 22 settembre si riprenderà a sparare. Nuove manovre di addestramento a Quirra-Capo San Lorenzo, sulla costa di Teulada e, se sarà avviato il servizio antincendio all’interno del poligono, pure a Capo Frasca, dove per il momento sono state sospese le “esercitazioni a rischio fuoco” dopo il rogo dei giorni scorsi. Ai war games parteciperanno le forze armate italiane, truppe Nato e alleate, ma non i caccia israeliani. Invitata in un primo momento a partecipare, l’aviazione militare di Tel Aviv ha desistito per ragioni legate al conflitto in atto con i palestinesi.

Fiamme e polemiche delle ultime settimane non hanno dunque fatto invertire rotta alla Difesa. Nessun effetto in questo senso neppure dalla durissima presa di posizione del governatore e dell’intero consiglio regionale. E con ogni probabilità non serviranno, da questo punto di vista, neanche le manifestazioni di protesta promosse per questo fine settimana e per i prossimi giorni.

Non si esclude tuttavia una ripresa d’incontri e trattative politiche sull’asse Roma-Cagliari fra ministero e Regione. Proprio nelle ultime ore è trapelata la notizia che a gestire l’intero pacchetto dei negoziati sulle servitù militari nell’isola è stato delegato il sottosegretario Domenico Rossi. Generale in congedo, l’alto ufficiale conosce bene la situazione sul campo in Sardegna ed è stato fra l’altro comandante del poligono di Teulada.

A ogni modo, prima di qualsiasi sbocco positivo in un eventuale riavvio del dialogo, sulla carta resta, inalterato, il piano di esercitazioni semestrali. Dall’inizio ufficiale di fine estate, calendario alla mano, sino ai prossimi mesi dell’anno. Un progetto al quale i rappresentanti civili della Regione nel Comitato paritetico misto hanno vanamente cercato di opporsi. Vanamente perché, nonostante in giugno si fossero opposti con fermezza al ritorno alle armi in mancanza di una serie di precise garanzie sul territorio, tanto da determinare la “mancata approvazione” del programma di addestramento da parte del Comipa, il ministero a fine agosto ha deciso di procedere comunque. Il parere del Comitato è infatti obbligatorio, ma non vincolante. E così – com’era già successo in molte altre occasioni nel recente passato, di fatto quasi tutte – la Difesa ha ritenuto di non poter fare alcun passo indietro. Troppo importanti evidentemente gli obiettivi che vedono l’isola al centro delle nuove esercitazioni.

 

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