Il consiglio, o monito, è arrivato via telefono sull’ultima scottante inchiesta del capo della Procura di Tempio, Domenico Fiordalisi. A darlo è niente meno che il procuratore generale di Cagliari, Ettore Angioni, che invita alla “Cautela e prudenza”. Soprattutto quando “si possono creare danni economici e di immagine a un intero settore produttivo”. La notizia del chiarimento si legge nelle pagine de L’Unione sarda oggi in edicola. Il fascicolo scottante a cui fa riferimento la telefonata è quello relativo agli abusi in Costa Smeralda e ai sequestri disposti dal pm. Nel mirino della procura gallurese c’è la ristrutturazione degli alberghi storici: il Romazzino, oltre al Pitrizza e al Porto Cervo, a cui si aggiungono sei suite appena sequestrate. Al momento gli indagati per corruzione sono tre, le concessioni edilizie – secondo il pm – sarebbero state ottenute con tangenti offerte dal progettista della Sardegna RESORT, l’ingegner Tonino Fadda all’ex dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Arzachena, Antonello Matiz. Coinvolto anche il fratello di Fadda, geometra.
Insomma, il procuratore generale Angioni, chiede che si evitino “spettacolarizzazioni” e provvedimenti non strettamente necessari, come i sequestri appunto. Smentita dallo stesso pm Fiordalisi la notizia secondo cui avrebbe aperto una succursale degli uffici inquirenti a Olbia. Atto illegale di cui ha chiesto ulteriori delucidazioni lo stesso Angioni.
Il pm Fiordalisi è noto soprattutto per aver dato il via all’inchiesta sui veleni legata al poligono di Quirra, tra Ogliastra e Cagliaritano. Tra le azioni che hanno destato più scalpore la riesumazione dei corpi di alcuni pastori morti per tumore.
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