Scozia, la Regina Elisabetta rompe il silenzio: “Pensate con attenzione al voto”. Sondaggi incerti, in vantaggio il No

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banner_huffingtonLa regina Elisabetta rompe il riserbo e a pochi giorni dal referendum sull’indipendenza della Scozia che minaccia il futuro del Regno Unito invita gli elettori a “riflettere con grande attenzione” sul voto di giovedì. La sovrana ha parlato incontrando alcuni sudditi che la attendevano all’uscita della chiesa di Crathie, in Scozia, nei pressi del castello di Balmoral. Come riporta il Telegraph, si sarebbe trattato di una decisione non casuale. Secondo quanto hanno riferito le persone alle quali Elisabetta si è rivolta, la regina avrebbe detto, “avete un voto importante giovedì”, prima di aggiungere, “spero che tutti riflettano con molta attenzione sul referendum di questa settimana”.

Un portavoce di Buckingham Palace non ha voluto commentare quanto attribuito alla sovrana affermando che si tratta di “conversazioni private”. “Comunque, Palazzo è stato molto chiaro sull’imparzialità costituzionale della regina su questo argomento e sul fatto che spetta al popolo di Scozia decidere“.

L’indipendenza della Scozia sarebbe una catastrofe economica per gli scozzesi e per tutta la Gran Bretagna. A scrivere l’ennesimo monito di questo genere rivolto da Londra a Edimburgo è stavolta il Sunday Telegraph sotto forma di un sondaggio fra i presidenti del Ftse 100, ossia i leader delle cento più importanti aziende quotate alla borsa della capitale: per l’80 per cento degli interpellati il “sì” alla secessione nel referendum in programma fra appena quattro giorni avrebbe gravi conseguenze negative sull’economia di tutta la nazione. E in particolare per la Scozia che rischierebbe un “devastante declino” del suo prodotto interno lordo, affermano i grandi manager della City. Secondo alcune indiscrezioni 17 miliardi di sterline di capitale sarebbero già fuggiti dal Regno Unito per timore di un “divorzio” scozzese e di un conseguente indebolimento dell’economia nazionale.

Anche il principe Harry, seppur tra le righe, si schiera: la Scozia deve rimanere a far parte del Regno Unito. Rispondendo a una domanda dei giornalisti su quale sede avrebbe preferito per la prossima edizione degli Invictus Games, Harry ha detto che vorrebbe che si “tenessero nel Regno Unito” e “forse nel nord, sia che si tratti di Glasgow, Sheffield o Manchester”. Il riferimento a Glasgow, la più grande città della Scozia quale parte del Regno Unito anche in futuro verrà da molti considerato come un appoggio del principe alla campagna ‘Better together’ contraria alla secessione della Scozia.

Su una cosa concordano gli esperti britannici: gli ultimi sondaggi sul referendum scozzese pubblicati oggi non permettono di fare previsioni. In una rilevazione per l’Observer gli unionisti sono al 53%, mentre i secessionisti al 47%, se si escludono gli indecisi. In quella del Sunday Times la differenza fra i due schieramenti è minima: il ‘no’ è al 50,6% mentre il ‘si al 49,4. In quella del Sunday Telegraph, invece, i secessionisti sono al 54% mentre gli unionisti al 46%. “Non è facile fare previsioni, abbiamo assistito a spostamenti drastici dei consensi da una parte all’altra”, ha detto Martin Boon, a capo dell’istituto di rilevazione Icm Research. Per John Curtice, della University of Strathclyde, la sfida fra i ‘si e i ‘no’ si giocherà fino all’ultimo voto.

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