È morto a Cartago (Colombia) l’imprenditore Giorgio Sale, sospettato di agire per conto della ‘ndrangheta con i narcos Colombiani

Giorgio Sale

Murió en Cartago el polémico empresario italiano Giorgio Sale

Tras padecer cáncer falleció este lunes el empresario italiano. Giorgio Sale tuvo presuntas cercanías con algunos magistrados de la Corte Suprema de Justicia y con el exjefe paramilitar Salvatore Mancuso.

banner_el_paisEl controvertido empresario italiano Giorgio Sale murió a las 2:30 p.m. de este lunes en su casa en el municipio de Cartago, Valle del Cauca, víctima de un cáncer que padecía hace un largo tiempo.

Desde las 8:00 p.m. de este lunes se cumple con la velación del cuerpo del italiano Giorgio Sale, en la funeraria La Ofrenda, en este municipio del norte del Valle del Cauca. El controvertido empresario estuvo vinculado con magistrados de la Corte Suprema de Justicia y con el exjefe paramilitar Salvatore Mancuso y quien además fue acusado de enriquecimiento ilícito.

Según el abogado de Sale en Cartago, Luis Alberto Velásquez, Giorgio estaba en este municipio porque su compañera de muchos años es de Cartago, dice además que era una persona amante de Colombia, sabía que iba a morir y tenía un calcinoma pulmonar que le hizo metástasis en los huesos, lo que finalmente lo llevó a la muerte.

“Giorgio Sale viene a Cartago con una suspensión de la detención por grave enfermedad, inclusive hay como antecedente que esa petición de la suspensión de detención por motivo de enfermedad grave comprobada por médicos legistas en Bogotá fue represada tanto en la cárcel La Modelo como por parte del juzgado de conocimiento, es decir, estamos afirmando con conocimiento de causa que el proceso patológico aumentó por decisión del Inpec para trasladarlo y darle la debida protección que necesitaba en salud”, dijo en entrevista a los medios el abogado Velásquez.

Sobre sus últimos días y otros detalles, la familia adoptiva del italiano no quiso manifestarse, sin embargo se conoció que Sale vivía en un modesto apartamento en zona céntrica de Cartago, propiedad de su actual pareja Verónica Gamboa, pues a pesar de haber tenido miles de millones de pesos, sus bienes fueron cobijados por medidas de extinción de dominio. Incluso se conoció que como cualquier ciudadano, Sale sufría las penurias por una atención médica decente.

“Esa es la historia de por qué estuvo Giorgio aquí, no hay ninguna otra relación, cualquier otra cosa que se quiera decir son puras conjeturas que no tienen una base legal” agregó el abogado Velásquez.

Se espera que las honras fúnebres del polémico Sale se lleven a cabo este miércoles en Cartago.

Sale estuvo recluido cuatro años en Italia y en diciembre del 2010 regresó a Colombia, donde fue recluido en la cárcel Nacional Modelo de Bogotá.

Sale fue sindicado del delito de enriquecimiento ilícito y lavado de activos, pues, al parecer, circuló dinero proveniente del tráfico de estupefacientes entre Colombia y Europa a través de empresas como Made in Italy y L’Enoteca S.A. Vinería Italiana.

Sale, quién también causó controversia por su cercanía con algunos magistrados de la Corte Suprema de Justicia y con el exjefe paramilitar Salvatore Mancuso, fue capturado en Roma (Italia) en noviembre de 2006, mediante el desarrollo de una operación internacional contra el narcotráfico y el lavado de activos.

In Italiano

Arrestato Giorgio Sale, criminale dei due mondi

di Alessia Càndito

narcomafie

 

 

Il suo nome in Italia è semisconosciuto. Nonostante sia stato ospite fino al 2011 delle patrie galere perché condannato insieme al figlio Christian a nove anni per traffico di stupefacenti, Giorgio Sale – ufficialmente piccolo imprenditore che all’estero ha fatto fortuna anche grazie a frequentazioni ambigue – rimane un mistero insoluto. Un’occasione mancata. Ma in Colombia, dove la settimana scorsa è stato arrestato mentre, alla Fiscalia di Bogotà, verificava se a suo carico ci fossero processi pendenti, Sale è sinonimo di narcotraffico, corruzione, appoggio ai paramilitari, riciclaggio di denaro sporco. Una conclusione cui era giunto anche il pm Nicola Gratteri della Dda di Reggio Calabria, ma che non era stata confermata dalla Procura di Roma quando l’indagine era stata trasferita per competenza nella capitale. Adesso però Sale, dovrà rispondere ai giudici colombiani e soprattutto chiarire quali fossero i suoi legami con Salvatore Mancuso, ex capo dei paramilitari delle Auc e leader del narcotraffico in Colombia, oggi in carcere negli Stati Uniti.

Per l’italiano, interrogato dalla Fiscalia colombiana, si tratterebbe solo di un cliente della sua catena di enoteche e ristoranti a Bogotà, Barranquilla e Cartagena. Ma i giudici sono convinti che ci sia altro. Del resto, il nome di Sale compare come socio accanto a quello di Mancuso nell’assetto societario del ristorante “l’Enoteca”, di Cartagena che l’ex capo delle Auc ha usato per pagare i danni alle famiglie delle vittime delle sue scorrerie. E la figura di Sale emerge in fin troppe inchieste perché sia solo un oscuro ristoratore dalle pessime frequentazioni. Non solo in Colombia. Già nelle carte che hanno portato alla sua condanna in Italia, a carico dell’imprenditore molisano risultano contatti con i broker della droga spagnoli, con i colombiani ma soprattutto con l’asse che portava dritto alla famiglia Trimboli della ‘ndrangheta di Platì, in Calabria, e al superbroker della droga Roberto Pannunzi, evaso misteriosamente più di un anno fa da una clinica romana. Per i giudici colombiani, Sale sarebbe stato il trait d’union fra tutte queste realtà. I suoi ristoranti , prestigiosi e ben frequentati, secondo Bogotà sarebbero state le lavatrici predisposte per far transitare i soldi dei calabresi, necessari per pagare i carichi, ma anche il luogo privilegiato in cui emissari della ndrangheta e broker della droga avviavano milionarie trattative. Il suo arresto è un colpo durissimo per le cosche della costa jonica che avevano in Sale il principale riferimento nell’acquisto dei carichi di polvere bianca.

Ma adesso che l’imprenditore molisano è in cella, anche importanti personaggi dell’establishment colombiano potrebbero iniziare a tremare. Negli anni, Sale aveva infatti saputo tessere una rete di amicizie potenti con politici e magistrati locali che – sospetta la Fiscalia – potrebbero averlo tenuto al riparo da indagini e inchieste. Primo fra tutti, l’ ex presidente del Consiglio Superiore della magistratura José Alfredo Escobar Araújo, oggi a giudizio per corruzione e contro il quale Sale è il testimone chiave.

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